In riferimento all’articolo pubblicato il 9 ottobre 2019 sul quotidiano “Il Centro” a pagina 18, a firma del giornalista Roberto Raschiatore della redazione di Avezzano, a tutela della mia immagine e persona, completamente estranea ai fatti rappresentati nei titoli e nelle foto pubblicate, ho formalizzato e depositato una dettagliata denuncia querela presso la Procura della Repubblica di Avezzano nei confronti del giornalista e del direttore responsabile del quotidiano.
Tanto poiché l’articolo a tutta pagina, preceduto da titoli a caratteri cubitali recita: L’INCHIESTA >> BLITZ NEL NEGOZIO A CAPPELLE Sequestrate false bici da corsa – Marcelli: << Chiariremo tutto >>
Estraneo l’ex campione del mondo di ciclismo, il fratello Fernando è indagato per contraffazione. La finanza trova telai in carbonio, selle e occhiali che riproducevano marchi di note aziende.
Per la Guardia di Finanza sono falsi d’autore, Non le solite scarpe o borse, ma bici da corsa, telai non assemblati, cerchi e selle in carbonio e occhiali. Merce che secondo le Fiamme Gialle era destinata al mercato non ufficiale e che ha un valore che si aggira sui 50.000 euro.
Il sequestro è avvenuto nell’attività Marcelli Cicli nella zona commerciale di Cappelle dei Mars, Attività riconducibile alla società MAREL s.r.l. che ha come uomo immagine quel Vittorio Marcelli che nel 1968 a Montevideo in Uruguay divenne campione del mondo nella prova individuale in linea nel campionato mondiale per il ciclismo non professioniti.
Il fratello Fernando che per anni è stato un importante meccanico nel mondo del ciclismo, è indagato.
Mentre Vittorio è totalmente estraneo all’inchiesta coordinata dal Procuratore Andrea Padalino.
L’articolo nella sua interezza è integrato da ben cinque fotografie, la prima che ritrae un paio di occhiali, la seconda due selle, la terza una bicicletta da corsa usata, la quarta l’immagine del difensore dell’indagato avv. Di Salvatore del Foro di Avezzano e la quinta la mia immagine formato tessera.
Ho trovato assolutamente inconcepibile la necessità del richiamo alla mia persona, il cui accostamento nominale e visivo a mere ipotesi di reato che riguarderebbero mio fratello Fernando, ha costituito e costituisce un grave danno alla mia persona e alla mia immagine consolidata dalle attribuzioni per meriti sportivi di: Nomina a Cavaliere della Repubblica; Medaglia d’oro e Medaglia D’Argento conferita dal CONI; Medaglia d’Oro ai Campionati del Mondo di ciclismo a Montevideo; Medaglia di Bronzo alle olimpiadi di Citta’ del Messico, indossatore per 5 anni della Maglia Azzurra della Nazionale di Ciclismo per essere stato vincitore di oltre 120 gare in carriera, la maggior parte delle quali all’estero.
L’accostamento del mio nominativo ad una vicenda tutta da verificare che vede indagato mio fratello, ha scientemente dato risalto alla notizia amplificata da locandine dal titolo ambiguo: BICICLETTE FALSE INDAGATO MARCELLI esposte in tutte le edicole della regione.
Le precisazioni del giornalista sulla mia estraneità alla vicenda sia nel sottotitolo, che nelle ultime tre righe del redazionale pubblicato, mentre ha dato risalto pubblicistico ha altresì concretizzato le ipotesi di reato da me denunciate.