TRASACCO – Un’altra tragedia consumata nell’indifferenza di chi l’ha causata, poiché la vittima è “solo” un cane.
E’ successo nelle ore pomeridiane, nella cittadina marsicana, all’altezza del supermercato in via Milano, una delle principali arterie stradali di Trasacco, percorsa ogni giorno da mezzi pesanti e da trattori agricoli che lavorano nel Fucino.
Da quanto riportato da una ragazza del paese, che ha assistito alla tragedia e ha definito la scena “terrificante”, il povero cucciolo di pastore abruzzese era sdraiato tranquillamente sul marciapiede.
A un certo punto è sopraggiunto un trattore a velocità sostenuta, con una cava patate agganciata dietro e una specie di pala sporgente posizionata sul davanti.
Poiché c’erano altri veicoli che ingombravano la carreggiata, il mezzo senza rallentare, si sarebbe stretto verso il marciapiede dove si trovava la povera bestiola, investendolo in pieno con la pala anteriore e trascinandolo per qualche metro. Il cucciolone, guaendo per le ferite, è riuscito a tornare indietro e in preda al dolore e alla paura ha morso al polpaccio un rappresentante che si trovava in visita all’esercizio commerciale. L’uomo si era avvicinato per cercare di aiutarlo, ma purtroppo il povero animale si è accasciato a terra morto, in una pozza di sangue.
Il tutto è avvenuto, senza che il responsabile dell’incidente si sia fermato né abbia rallentato, sotto lo sguardo sgomento delle persone presenti. All’arrivo del comandante della Polizia locale, Titti Colangelo, si è potuto solo constatare la morte della povera bestiola.
“La rabbia è tanta – ha dichiarato la nostra testimone – in quanto su quella strada, a causa dei mezzi pesanti e della poca attenzione di chi vi transita, gli incidenti succedono di frequente. In quel momento al posto del cane avrebbe potuto esserci chiunque, anche un bambino. Non hai idea, è stata una scena terrificante.”
In molti hanno espresso il proprio sdegno per l’accaduto e per l’amara sorte che ha portato alla morte il povero cucciolo. Morte causata dalla disattenzione e dall’indifferenza, ancora una volta, dell’essere umano.