CARSOLI– L’incontro convocato con la comunità di Carsoli, dal Sindaco Velia Nazzarro, per determinare le eventuali azioni da contrapporre alla mancata comunicazione, da parte dell’AR.T.A., relativa all’ analisi dei cattivi odori che invadono la Piana del Cavaliere, ha portato al nulla di fatto.
Presenti il dott. Paolo Gizzi Dirigente Medico della A.S.L. Avezzano-Sulmona-L’Aquila, e i Sindaci della Piana del Cavaliere: Antonio Paraninfi di Oricola, Giacinto Sciò di Pereto e Fernando Antonio Marzolini di Rocca di Botte, che hanno lavorato in sinergia per affrontare le problematiche.
L’ARTA, totalmente assente in ogni forma di rappresentanza al tavolo dell’incontro, ha inviato una bozza pervenuta alle ore 17,14 (una manciata di minuti prima dell’avvio dei lavori n.d.r), a bloccare ogni tipologia di iniziativa proponendo, invece, un invito a un tavolo tecnico per la data del 16 ottobre c.a. Più volte si è sottolineato che si tratta di dati trasmessi in via ufficiosa, in quanto ancora da sottoporre a conferma.
Il Primo Cittadino della Citta di Carsoli, Velia Nazzarro, ha evidenziato, nel suo intervento, che sul problema in atto ci sono indagini in corso da parte della Procura e dei Carabinieri Forestali. Massimo l’impegno e la trasparenza con cui si è illustrato il percorso delle varie richieste inoltrate agli organi competenti, un confronto pubblico non effettuato in precedenza proprio per la mancanza di dati concreti, come sottolineato dalla Sindaca Velia Nazzarro, ma soprattutto da inficiare alla indagine in corso e la richiesta, da parte degli inquirenti -Procura e Carabinieri della Forestale-, di evitare ogni forma di clamore intorno alla situazione. Tale silenzio nasce dalla necessità di impedire che venissero eliminati atteggiamenti non legali da parte di chi è sotto indagini, onde abolire il grave rischio di non trovare nulla e nessun colpevole. Se l’obiettivo è tutelare la salute della comunità, obiettivo è anche individuare un probabile responsabile.
Per questo è nata la necessità di capire in che modo agire, per evitare un ulteriore danno. Un silenzio letto dalla popolazione come mancanza di trasparenza, ma in realtà, solo una forma di collaborazione con le autorità competenti. Nulla da nascondere.
Ultimamente, l’odore persistente è stato recepito in maniera diversa in varie fasce orarie e in varie posizioni logistiche, pertanto, nasce anche la difficoltà di non capire la formazione chimica nell’aria, e quindi di non poter risalire alla fonte della produzione.
Un iter non semplice parte dal 10 giugno 2019, quando i sindaci inviano una lettera, all’ARTA, alla ASL, al Presidente della Regione, al Comando dei Carabinieri, alla Forestale, in cui specificano che sono di nuovo comparse le esalazioni moleste, già oggetto di studio negli anni precedenti. Si è richiesta, con la massima urgenza, una nuova campagna di rilevamento della qualità dell’aria mediante il posizionamento del laboratorio mobile dell’ARTA, o di un monitoraggio distribuito su tutto il territorio con campionamenti.
A luglio si effettua un primo tavolo tecnico. Si decide una nuova campagna di monitoraggio dell’aria avviando una convenzione per la richiesta, di nuovo, del macchinario mobile. Va precisato che ce n’è uno disponibile in tutta la regione Abruzzo, quindi bisogna mettersi in coda e rispettare le precedenti prenotazioni. Una centralina, due campionamenti in due postazioni diverse in un anno, per uno studio a lungo termine, ha il costo di 5mila euro.
L’intervento del Dott. Gizzi ha portato, di nuovo, in primo piano l’elevata presenza di toluene. A nulla è valsa la sua considerazione che i dati rilevati sono al di sotto di quanto richiesto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), le mamme e a gran voce hanno richiesto analisi certe e l’incidenza tumorale rilevata negli anni intercorsi dagli ultimi rilievi. Giustificati gli accorati interventi della cittadinanza, che hanno manifestato la propria preoccupazione, facendo rilevare che i dati del campionamento sono stati prelevati in un periodo estivo in cui le attività industriali sono chiuse.
A controbattere al dott Gizzi, e a porre giustificati interrogativi, sono stati i referenti delle due associazioni locali, per l’Associazione Attivamente, Nadia Felli e per l’Associazione Nuova Frontiera l’avv. Giovanni Marcangeli.
Bisogna solo attendere gli esiti che scaturiranno dall’incontro del 16 ottobre…in tanto il tempo passa.