CELANO – A pochi mesi dalla presentazione e uscita del suo primo libro “La Contea dei Marsi”, Giancarlo Sociali, si rimette nuovamente in gioco con “Celano Caput Marsorum”.
Appassionato di arte e storia, Giancarlo coglie l’occasione per raccontare i luoghi in cui è nato ed ha vissuto. Lui non si sente un artista e nemmeno uno scrittore, lo ha dichiarato più volte. La sua è solo voglia di raccontare di antichi personaggi, di svelare particolari mitologici e di far vivere alla società moderna la storia dei nostri avi.
“Questo lavoro nasce da un precedente libro pubblicato a Maggio, “La Contea dei Marsi” – dichiara Giancarlo Sociali in una nota diffusa alla stampa – “In sostanza è il completamento di un percorso di ricerca storica iniziato alcuni anni fa. Rispetto al precedente libro, ci sono dei capitoli in più ed è stata rivista la forma e l’impaginazione. Inoltre è stampato in bianco e nero.
Ricostruzione di come poteva essere Celano ai tempi della Contea
La voglia di scrivere della Contea della Marsica, è sempre stata presente dentro di me. E quella voglia di sapere, ricercare e studiare, ho ritenuto di scriverla nero su bianco per poterla trasmettere a chi volesse saperne di più sulle nostre radici.
Non c’è momento, non c’è spazio, non c’è luogo che non mi riporti ad immaginare chi ha calcato quel suolo, a cercare di capire chi erano i miei antenati. Vivo il presente cercando di immaginare il passato. La ricerca per me è linfa vitale, è quel collante che mi tiene attaccato alla realtà.
Sapere chi e cosa sono stati i miei antenati, mi spinge ad affrontare la vita sempre a testa alta, mi spinge a non avere paura. Raccolgo dalla ricerca sui miei avi tutta l’energia necessaria per continuare a vivere una vita sobria e impavida, come se fossi uno di loro.
Sono tanti gli angoli della mia terra, le cui radici affondano in un tempo mitico quando gli uomini incontravano il divino. In quel tempo gli eroi erano destinati all’immortalità, erano destinati a lasciare scolpiti fra le montagne, dal soffio dei venti e dal racconto delle genti, il loro passaggio. Spesso, anzi sempre ho la sensazione di udire queste storie, udirle dal rumore del vento tra le foglie degli alberi o dal canto degli uccelli.
Ecco questo io sento e vorrei trasmettere con il mio lavoro. Ridare vita a ciò che eravamo.
Il presente lavoro, mostra come l’analisi integrata di informazioni, provenienti da più fonti eterogenee, possa permettere una visione più attenta e fruttuosa, della semplice valutazione solo di alcune fra le fonti scritte.
Infatti i personaggi ed i periodi narrati, sono stati analizzati comparando più studi e più tesi storiche, per poter restituire una storia nuova, con eventi e personaggi mai letti.
Abbiamo visto l’inedito Conte Tommaso di Celano come emissario del Papa in Terrasanta; come figlio di altra famiglia che interrompe per un periodo il potere dei Berardi.
Come abbiamo letto anche della Contessa Giuditta, personaggio dimenticato e mai riportato nei libri di storia Locale Marsicana. Oppure delle recenti scoperte riguardanti i Templari, accendendo i riflettori su un nuovo filone di ricerca storica.
Affresco San Giorgio sul Monte San Vittorino
Segni Templari nelle chiese di San Giovanni Battista ed Evangelista e Madonna delle Grazie
Chiaro sia che questo mio lavoro non voglia essere una conclusione dei periodi storici trattati. Anzi, lo spirito che mi ha spinto a scrivere, è solo quello di ampliare la ricerca non fermandomi mai di fronte a storie già scritte, ma continuare a ricercare, esplorare, creandomi sempre dei dubbi importanti, perchè quello che dovrebbe spingerci ad osare di più è la frase : io non c’ero per sapere la verità”.
Raffigurazione della Kimera della Marsica e relativa simbologia Italica
L’Exultet di Celano conservato alla curia di Avezzano