SULMONA – Ha finalmente visto materializzarsi il sogno, per chi ci ha creduto fino alla fine, dell’avvento della digitalizzazione nell’ambito giudiziario seppur, al momento, circoscritto al processo civile.
Con l’attivazione del progetto Capograssi, per la cui riuscita diciamo grazie al suo mentore Andrea Gerosolimo e alla caparbietà del presidente del Tribunale di Sulmona (che del progetto ne ha acquisito di può dire la paternità) Giorgio Di Benedetto che insieme al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, alla Fondazione Capograssi, al Consorzio Polo Universitario di Sulmona e del Centro Abruzzo e alla Fondazione per lo studio del diritto penale e penitenziario ne ha potuto realizzare i pilastri,
si apre una nuova finestra sull’efficientamento del processo civile.
Con esso, siamo sicuri, si riusciranno a snellire i tempi dei procedimenti giudiziari riducendo l’arretrato e la tempistica nella definizione delle controversie.
Un modello che siamo convinti sarà emulato da molti altri presidi giudiziari e non solo regionali.
Se esteso ai procedimenti penali e tributari, cosa che mi auguro avvenga presto, si azzereranno a parer mio tutte le “pretese” di chi con l’attivazione del d.lgs 155/2012 ha portato in Italia alla chiusura centinaia tra tribunali e uffici del Giudice di Pace.
Valutiamo quindi il progetto Capograssi estremamente importante, prodromo della digitalizzazione dei restanti processi e quindi volano per la definitiva decisione ( si spera)da parte del Governo attuale volta a salvaguardare la sorte dei 4 tribunali minori abruzzesi destinati a chiudere entro il 2021.
Il Componente della segreteria regionale Uil PA Abruzzo e della CST Adriatica Gran Sasso
Mauro Nardella.