CAPISTRELLO – Considerata tra le nove più pericolose ed inquinanti della regione, la discarica “Trasolero” situata in località Collalto sarà presto bonificata e definitivamente tombata. Ieri l’altro l’ente comunale ha ufficialmente consegnato i lavori alla ditta aggiudicataria e presto il cantiere sarà aperto. Attraverso fondi europei, la Regione Abruzzo ha destinato a Capistrello la somma di 350 mila euro per gli interventi del caso e nonostante qualche ritardo sulla tabella di marcia, anche questo spinoso e rilevante problema di carattere ambientale sta per arrivare a compimento.
«Ci siamo attivati immediatamente dopo i solleciti della Regione – dichiara il sindaco Ciciotti – oggi finalmente l’iter arriva a conclusione. Ringrazio l’ufficio tecnico per aver predisposto in tempi record il progetto e oggi, con grande soddisfazione, possiamo far partire un lavoro che presto riporterà una delle aree più belle del nostro territorio al suo stato originario. L’intervento della Regione è risultato determinante ai fini economici, da soli non saremmo stati in grado di intervenire».
Per un problema di carattere ambientale che va verso la risoluzione, un altro invece che, purtroppo, continua a persistere nonostante i controlli, i ripetuti interventi e altro ancora. Parliamo di quella zona ai margini dell’ex centro sportivo di “Fonte Matteo”, più nota come la collina della vergogna dove quotidianamente spregiudicati cittadini scaricano ogni tipo di rifiuto, in barba alle leggi, ai regolamenti e ai controlli.
È di questi giorni l’ennesima pulizia effettuata dal Comune e dalla Segen (come si può osservare dalle foto), negli ultimi due mesi sono stati ben quattro gli interventi effettuati senza che si potesse arrivare ad una soluzione. Attraverso controlli assidui e con l’ausilio di foto trappole sono stati individuati e multati alcuni scaltri cittadini; il fenomeno però non si arresta affatto.
«Quello che accade in località Fonte Matteo ha dell’incredibile – afferma il primo cittadino Franco Ciciotti – a nulla sono vale le giornate dedicate alla pulizia dell’area circostante o delimitare con cartelli di divieto la zona. Con l’appoggio della Segen abbiamo cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica ma, purtroppo, il fenomeno non si arresta. C’è chi preferisce scaricare di tutto e di più forse anche per una forma di dispetto e rischiare piuttosto che selezionare e vedersi ritirare a domicilio i materiali. Tengo a precisare – conclude il sindaco – che questi, tra virgolette, dispetti, costano al Comune un aggravio di circa 75.000 euro l’anno; soldi che potremmo utilizzare per il bene della collettività».
In tanti sperano che, con l’attivazione dell’isola ecologica che presto vedrà la realizzazione proprio in vicinanza di quella area il fenomeno potrebbe sparire mah. chissà!