AVEZZANO – Ex Micron, o Wuxi e Jiangsu che dir si voglia, cambiano le targhette allo stabilimento di via Newton ad Avezzano ma non cambiano, a quanto pare, gli atteggiamenti di parte della dirigenza. Nuova, ovviamente.
In questo cambiare tutto perché nulla cambi, se non i ruoli e il peso del portafoglio per qualcuno, concetto molto italiano e anche molto gattopardesco, si inserisce il sindacato, nel caso in specie la Fim-Cisl di Antonello Tangredi, con un durissimo cominciato sullo stato dell’arte. In sostanza, al momento, si sa solo che si andrà avanti con i contratti di solidarietà fino alla scadenza ma di piano industriale, piano finanziario e soprattutto, di piano per la relazioni industriali e sindacali, stando a quanto sostiene al Fim-Cisl, come organizzazione sindacale e come Rsu di stabilimento, nemmeno l’ombra.
Questa la nota della Rsu e della segreteria locale della Fim-Cisl: «Le assemblee tenute dal management aziendale in questi giorni, se da una parte hanno evidenziato la nuova Dirigenza, dall’altra non hanno assolutamente chiarito il futuro industriale dello stabilimento. Poche sicurezze per i lavoratori, anzi, l’unica certezza è la prosecuzione del Contratto di Solidarietà, almeno fino alla scadenza naturale: maggio 2020. Di piano industriale non se ne è parlato e, a quanto pare, non se ne parla neanche di farlo con la R.S.U. e le organizzazioni sindacali, atteso che, pende una richiesta d’incontro Unitaria, datata 23.07.19.
Inutile stare a ripetere le frasi di rito, circa l’importanza di questa fabbrica, per le sorti dell’economia del Territorio, della Provincia ecc., è Indispensabile, invece, ribadire che, le relazioni sindacali – industriali, sono il sale necessario per le sorti di oltre 1500 famiglie ma, a quanto pare, cambiare “proprietà”, ovvero, nome allo stabilimento, non è servito a fare cambiare l’impostazione ideologica della vecchia guardia manageriale che, ancora oggi, pare avere le redini in mano di una fabbrica che dovrebbe poter generare 200 milioni di dollari di fatturato all’anno. C’è molta preoccupazione! FIM-Avezzano – RSU e Direttivo FIM».
Una storia che ci fa ritornare alla mente la leggenda del Tiranno di Siracusa e della vecchietta che pregava per lui. Due righe e ve la raccontiamo. Il Tiranno di Siracusa era noto per essere sanguinario e un sovrano molto cattivo. Nonostante ciò, venne a sapere che al tempio c’era una donna molto anziana che pregava per la sua salute. Il sovrano, quindi, la fece chiamare a palazzo e le chiese: «Come mai tutti mi odiano, mi vorrebbero morto e tu, invece, preghi per la mia vita e la mia salute?» e la vecchietta rispose senza paura: «Maestà. ho conosciuto suo nonno ed era crudele e cattivo. Ho conosciuto suo padre ed era ancora peggio e poi è arrivato lei che è peggio degli altri due. Quindi, ora, io le prego la salute perché voglio evitare che arrivi qualcuno ancora peggio di lei!».
E come diceva Renzo Arbore in una pubblicità del passato di una nota birra, “Meditate gente! Meditate!”.