di Americo Tangredi
TRASACCO – La storia di un popolo è legata indissolubilmente alle proprie tradizioni che mantengono viva l’energia di una comunità. E queste tradizioni le si possono ben assaporare a Trasacco, dove nella Domenica in Albis, la domenica in cui anticamente i catecumeni (coloro che avevano ricevuto il battesimo nella notte di Pasqua) toglievano la veste bianca, infatti la traduzione esatta è in albis depositis ovvero la domenica in cui si depongono le vesti bianche, si svolge un picnic nei pressi del santuario della Madonna di Candelecchia.
Il Santuario, posto a 900 metri d’altezza, per la sua posizione confinante è stato oggetto di violenti scontri tra Trasacco e Luco dei Marsi. La nascita di questo luogo di culto, così caro ai Trasaccani, lo si deve alla scoperta miracolosa (da parte di un boscaiolo che stava facendo legna) di un’immagine della Madre Di Dio. Da quella scoperta si creò un vero e proprio culto che, in qualche modo tramite la devozione popolare, il santuario ne prese il nome. Infatti Madonna di Candelecchia, deriva dal fatto che il pellegrino lasciasse delle candele nel luogo dell’apparizione della Madonna. Nella domenica in albis si rafforza questo pellegrinaggio, successivamente all’ascolto della Santa Messa delle ore 11, il pellegrino si concede un momento di svago e di festeggiamento.
Il pranzo è il momento fondamentale. Oltre al consumo di carne arrostita ed altre pietanze, il trasaccano consuma un piatto tipico: la frittata con la Nipitella (erba odorosa, simile alla menta, che cresce nei pressi di Trasacco). Nei pressi del santuario vi è la presenza di una fonte d’acqua che scaturisce dalla roccia, che secondo lo storico trasaccano Muzio Febonio e lo storico e vescovo dei Marsi Corsignani (autore della Regia Marsicana) possiede proprietà benefiche che aiutano l’eliminazione dei calcoli renali. I trasaccani la bevono più per devozione che per le richiesta di un miracolo.
A conclusione della giornata di festa, coloro che hanno partecipato al picnic, raccolgono un bastone dalla vegetazione locale, senza deturparla. “La mazza Candelecchia” così viene definita dai trasaccani e nella corteccia fresca viene incisa sia la data del pellegrinaggio e sia motivi fantastici. Il bastone viene poi riposto nelle proprie abitazioni come simbolo della giornata. Questo simbolo richiama moltissimo il Lituo, antico bastone usato dagli Auguri nell’antica Roma per marcare lo spazio rituale nella terra, nel cielo e nell’aria. Il Santuario è meta, nella prima settimana di maggio, di un ritiro spirituale riservato ai soli uomini.