AVEZZANO – Questione Palazzo Torlonia, il Pd di Avezzano insorge contro la doppia velocità che il sindaco De Angelis ha su questa vicenda. prima troppa fretta e ora praticamente immobile con il rischio di perdere anche il Masterpln da 4,7 milioni di euro. A scrivere, chiedendo palesemente un intervento risolutivo della Regione Abruzzo, sono i consiglieri comunali del Pd, Roberto Verdecchia e Domenico Di Berardino: «Rallentamento, per non dire vero e proprio blocco, dell’iter per i lavori ed i trasferimenti a Palazzo Torlonia da parte di De Angelis.
Pare improvvisamente che la fretta delle settimane passate si sia trasformata in assoluta rilassatezza ai limiti della paralisi. E non vanno bene né l’una né l’altra. Invece di correre e litigare con le tante associazioni, vedi Archeoclub, Italia Nostra, Lions, Panathlon e quant’altre – compresa la locale Pro Loco – che hanno espresso dubbi e contrarietà sul trasferimento integrale della Polizia Locale nel Palazzo Torlonia, avesse invece cercato di ascoltare e magari modificare e integrare il progetto iniziale, forse a questo punto si sarebbero risparmiate tante polemiche e si sarebbe fatto qualcosa di più concreto, sia per la città che per il servizio.
Un qualcosa di concreto, però, ora De Angelis, volente o nolente, dovrebbe affrettarsi a farlo se non vuole perdere i 4,7 milioni di euro del Masterplan della Regione Abruzzo faticosamente ottenuti grazie al lavoro congiunto dell’amministrazione comunale targata Di Pangrazio con la Regione Abruzzo.
Ricordiamo che l’efficientissimo manager De Angelis ha già mandato in malora 1,1 milione di euro per la Cittadella dello Sport finiti alla città di Sulmona, che ha subito ringraziato.
Ora noi consiglieri comunali del Pd di fronte a questa situazione chiediamo alla Regione di intervenire e di restituire la destinazione d’uso originaria al Palazzo Torlonia di Avezzano, magari prevedendo soltanto qualche ufficio per un distaccamento a modo di presidio della Polizia Locale che possa svolgere le proprie mansioni di controllo limitatamente a quel perimetro e nell’area della Villa Torlonia.
Non si può tollerare dapprima tanta arroganza e poi l’immobilismo solo perché non riesca a fare un solo passo in avanti il progetto scellerato di un re che ormai è sempre più nudo».