AVEZZANO – Distruzione degli alberi in Piazza del Mercato, sulla bomba caduta su Avezzano con l’ordinanza che avvia i lavori con il taglio delle piante secolari che delimitano sulla destra una delle aree più antiche della città, risponde immediatamente alla nostra sollecitazione l’esperto di piante e paesaggi naturali, Alberto Colazilli, Presidente del Conalpa Abruzzo (Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio onlus).
Colazilli, oltre al danno al paesaggio e alla totale mancanza di rispetto per questi giganti della natura, punta soprattutto sulle conseguenze molto pesanti da un punto di vista sanitario e della salute dei cittadini. Questi alberi, infatti, sono importantissimi per la termoregolazione delle aree che occupano, mitigando sensibilmente le temperature alte e filtrando in modo notevole le polveri sottili, contribuendo in modo sostanziale e concreto al benessere delle persone al loro stato di salute.
Così Alberto Colazilli: «Prima di tutto fatemi dire con tutta chiarezza che gli alberi non si abbattono e non si abbattono in questo modo senza una attenta analisi fitostatica. Bisogna sottolineare che si tratta di alberi di notevole importanza per i servizi ecosistemici. Lo sono in termini di ombra, del filtro naturali delle polveri sottili, per non parlare poi degli effetti sulle isole di calore. L’eliminazione di alberi di quelle dimensioni avrà un negativo impatto sulla salute pubblica. Non ha alcun senso – dice Colazilli – creare strutture al posto degli alberi in quanto ci sarà un impoverimento di alleati verdeggianti che fanno stare bene la città. Si deve ragionare col clima. La temperatura, adesso mitigata dalla presenza delle piante, diventerà proibitiva con un grave aumento del riscaldamento dei materiali con danni per i cittadini. Stiamo parlando di temperature estive che saranno superiori ai 40 gradi e anche di più. L’equazione della salute, quando si eliminano piante di questa rilevanza e importanza, è questa: Meno alberi quindi più malattie e quindi più collassi per il caldo. Ci vuole un regolamento comunale – chiarisce il presidente del Conalpa Abruzzo – , che sia applicato e, soprattutto, un vero piano verde che tenga conto della microzona, del clima, delle necessità della popolazione e del livello di inquinamento del territorio di riferimento. Ultima notazione, di carattere naturalistico e paesaggistico, questo è il pieno del periodo delle nidificazioni. Abbattere piante così grandi equivale anche a fare un grosso danno alla fauna urbana e ai corridoi ecologici con ulteriore danno per la città e per chi la abita. Urge, sempre di più, non solo una legislazione più restrittiva – conclude Colazilli -, ma soprattutto un mutamento culturale delle classi dirigenti a tutti i livelli».