MAGLIANO DEI MARSI – Nel serata di lunedì 27 maggio, presso i locali di “La Corva Kitchen School”, è andato in scena un incontro formativo ed enogastronomico dal titolo “Amico vino.. a piccoli sorsi.” Ad organizzare questa importante manifestazione è stata “La Corva Kitchen School” che si propone di trasmettere non solo i principi fondamentali della cultura gastronomica italiana e non solo, ma anche della cultura gastronomica locale favorendo la riscoperta di produzioni agricole locali.
Filo conduttore di tale evento è stato il vino, il cibo come nutrimento ed il paesaggio locale. Lo spettatore è stato accompagnato in un viaggio alla scoperta del mestiere del contadino, del cuoco, del cantiniere, ma soprattutto è stato portato all’interno delle produzioni create da questi sapienti maestri.
Farro, ceci, lenticchie coltivate nei territori di Magliano dei Marsi dall’Azienda Agricola “Fonte Nuova” del giovanissimo imprenditore ed agricoltore Riccardo Santoponte, il vino della “Cantina del Fucino” spiegato dal noto sommelier marsicano Manolo Damiani ed i prodotti trasformati in opere d’arte culinarie dello Chef Francesco Rubini.
Durante il momento di interazione con il pubblico, ci sono stati gli interventi del sommelier Manolo Damiani (foto) che, con una competenza e sicurezza non comuni, ha illustrato “le tipologie di vino- il vino italiano (pecorino colline pescaresi IGT Cantina del Fucino”.
Successivamente, c’è stato l’intervento del giovane agricoltore maglianese Riccardo Santoponte che ha illustrato, al pubblico intervenuto, le sue produzioni e la sua azienda. Proprio al giovane Riccardo abbiamo chiesto il perché della scelta di essere un agricoltore in questi tempi così moderni.
«L’aspetto determinante – ci riferisce Riccardo Santoponte (foto) – , cari lettori di MarsicaWeb, è che mi ci sono trovato in questo mondo, perché vengo da una famiglia di agricoltori e agronomi. Quindi l’aspetto chiave è stato quello di nascere in un contesto agricolo particolare dove, fin da piccolo, ho partecipato a quello che c’era da fare. Questo è stato il primo input. Sicuramente le motivazioni vere per continuare le ho trovate durante il mio percorso di studi all’università e quello lavorativo, successivi all’università. Ritengo che l’agricoltura sia un settore che consente di rimanere a vivere nei territori rurali e per questo continuo il mio lavoro».
È stato davvero interessante l’intervento dell’antropologo culturale, e pizzaiolo avezzanese, Emanuele Montanari, nel quale è stata illustrata l’analisi storico-antropologica dei grani antichi e l’introduzione all’etnografia dell’olfatto e alla degustazione enologica. Anche al giovane Emanuele abbiamo chiesto di raccontarci cosa stava facendo “bollire in pentola” per tale giornata, ricevendo un’interessante spiegazione antropologica sui cibi tradizionali. «In questa giornata – afferma Emanuele Montanari – ho realizzato degli impasti con i grani antichi che sono stati offerti gentilmente dall’azienda agricola di Riccardo Santoponte. Abbiamo cercato di riprodurre le pizze della tradizione marsicana ed abruzzese, vale a dire la pizza summa, la pizza ‘nfrascata tipica di Magliano e realizzata con la farina di mais e le focacce con il grano di solina, oggi tornato di moda. Ovviamente, fare un discorso di tradizioni è alquanto impossibile perché i macchinari che utilizziamo oggi fanno sì che il prodotto sia diverso rispetto a quello del passato. Ma anche nel passato, nelle varie famiglie, pur facendo lo stesso prodotto con il medesimo nome, la ricetta poteva cambiare. Quindi parlare di produzioni della tradizione tipica, a mio avviso e dal punto di vista antropologico, è un po’ azzardato».
La serata si è conclusa con un aperitivo cenato nella quale sono state degustate focacce di grano di solina e di grano tenero, la tipica “Pizza Summa” fatta con la varietà autoctona di mais “la maglianella”, la minestra di lenticchie, ceci con rosmarino e insalata di farro accompagnato da ottimo vino.