AVEZZANO – Va avanti a suon di comunicati stampa, repliche e controrepliche la sfida a distanza fra il Sindaco Dabriele De Angelis e l’ex Sindaco Gianni Di Pangrazio. Dopo la prima nota di Di Pangrazio, indirizzata all’Udc, partito che fa parte della sua coalizione, nella quale si invitava De Angelis a smetterla di bloccare la città, è seguita la replica di De Angelis che accusava Di Pangrazio di non tenere alla città ma di volerne il commissariamento solo per impedire alla sua amministrazione di governare. Ora la controreplica dell’ex primo cittadino di Avezzano.
«L’intervento scomposto di De Angelis la dice lunga sullo stato confusionale in cui versa. Continua a diffondere fake news nel tentativo di “buttarla in caciara”: l’ampia disponibilità che ho dato per scongiurare il commissariamento è nota, l’ho fatto proprio per senso di responsabilità e non accetto lezioni da chi ha prodotto solo aggressioni e bufale. Semmai è lui che ha detto più volte “Mai con la coalizione di Di Pangrazio, in caso meglio il commissariamento” – continua Di Pangrazio – Il “gruppo di consiglieri rimasto della coalizione” di cui parla rappresenta la maggioranza votata dagli elettori, sono persone erudite, in grado di valutare circostanze ed eventi, e che come persone e come politici avrebbero dovuto avere il rispetto dal primo cittadino De Angelis. Il Sindaco da tutti riconosciuto, ma meno votato nella storia di Avezzano, dimentica però di dire che al primo turno ho avuto dagli avezzanesi, personalmente, oltre a quelli delle liste, una valanga di voti più di lui – che è stato miracolato da un secondo turno di una legge discutibile – cosa che continua a voler ignorare e denigrare – sottolinea Giovanni Di Pangrazio -. Se c’è uno che “avvelena i pozzi” è lui che si è contraddetto ripetutamente con falsi proclami su dimissioni imminenti, come ha fatto a ogni appuntamento in cui la legge gli ha dato torto, e che in modo stravagante cerca di imporre la propria dottrina e il suo stile poco ortodosso al ruolo che riveste in modo assai discutibile, come anche ai cittadini, alle associazioni e agli esponenti politici, ai quali sembra diretto, quale suggerimento, l’accenno alle prossime regionali. Al riguardo, spiace dover replicare a una sua sciocca e sconcertante affermazione che chiama in causa un mio familiare: lo stesso ha la sua autonomia e con essa sceglierà i suoi percorsi di vita e politici, come è sempre stato, come del resto farò io che, tra l’altro, ho fondato un movimento civico che conta già centinaia di aderenti e include 5 consiglieri oltre a diversi amministratori abruzzesi. Poi, visto che è stato inopportunamente citato, vale la pena ricordare, sempre riguardo al familiare in questione, che grazie a lui arriveranno ad Avezzano diversi milioni di euro dei fondi Masterplan, che De Angelis ha già speso a chiacchiere e in pavoneggiamenti. Al di là delle personali considerazioni, sul piano pratico, che poi è quello che interessa la città, ancora dobbiamo vedere, malgrado la lunga tradizione, cose altrettanto rilevanti per la nostra Avezzano da parte dei referenti politici di De Angelis, o da parte di suoi sponsor non di Avezzano, che dirotteranno fondi su altre città. Questa infelice sortita lascia decisamente pensare che sia proprio lui ad avere disegni precisi riguardo alla tornata elettorale a venire. L’arroganza e l’insulto nei confronti di esponenti dell’associazionismo, di avversari e persino di giornalisti, e di chiunque egli reputi in qualche modo d’intralcio, sono la sua firma, non certo la mia, che ho sempre avuto con i cittadini, tutti, un rapporto diretto, chiaro anche quando in qualche occasione vi erano confronti più accesi, e senza ombre, e che tantomeno ho messo in atto manovre occulte tramite sodali o cortigiani. Lui parla di senso di responsabilità ed è proprio quello che ha sputato sulla volontà degli elettori e sulle sentenze di legge, e il fatto che lo faccia con tanto accanimento rende legittimo il dubbio che sia motivato da interessi personali. Altra spiegazione, a fronte di tanta protervia, non vi è. Mi auguro solo che la città non debba scoprirlo a proprie spese, come a proprie spese, in tutti i sensi, ha finora pagato la presenza e gli atti del signor De Angelis, come ancora oggi succede con lo stallo in cui si trova Avezzano, di cui lui è l’unico responsabile».