AVEZZANO – Lo Stadio dei Pini continua a far parlare di sé.
Qualche male informato ritiene che quanto sta accadendo non risponda al vero e che siano state diffuse notizie false ad hoc, pur di mettere in cattiva luce l’Amministrazione comunale. Lungi da noi a diffondere fake news. Quello che sta accadendo risponde alla pura verità e se ci sono persone non bene informate sulla situazione, per avere le risposte basta recarsi negli uffici comunali preposti per avere delucidazioni.
Ribadiamo ancora una volta che ieri pomeriggio, in assenza di ricevuta di versamento (come quelle sopra mostrate in foto), dell’elenco degli atleti e dirigenti tesserati, le società e i ragazzi non avrebbero avuto accesso all’interno della struttura. Un solerte dipendente, insieme al custode, è stato inviato a verificare se tutto era come stato deciso dalla dirigenza del settore. Più volte il dipendente comunale si è giustificato dicendo che lui stava eseguendo un ordine. Benissimo! L’Amministrazione comunale ha tutto il diritto di stabilire regole per l’utilizzo delle strutture o come in questo caso, un contributo (chiamiamolo così) per le ingenti spese che l’ente deve sostenere per tenere aperto l’impianto. Non sono piaciute le modalità, la perentorietà e la scarsa comunicazione con le società che normalmente frequentano l’impianto.
Non è piaciuta nemmeno la giustificazione addotta dell’enorme esborso dell’ente per la bolletta dell’acqua.
Interviene sull’argomento Concetta Balsorio, componente della struttura dell’Usa Sporting Club Avezzano, la società storica di riferimento dell’atletica leggera nonché presidente regionale abruzzese della Fidal: «Non ci siamo mai sottratti al confronto, tra noi e le amministrazioni c’è sempre stato un lavoro d’intesa. Questo impianto – precisa la Balsorio – è nato per l’atletica ed è l’unico funzionante nella Marsica. Lo abbiamo sempre tenuto come un gioiello, collaborando nel mantenimento e nell’organizzazione di centinaia di competizioni a tutti i livelli. Gli impianti nascono, si usurano, diventano vecchi e vanno rinnovati. La prima volta a distanza di vent’anni dall’apertura con i fondi di Italia ’90. A conclusione dei lavori – continua il presidente regionale – visti gli scarsi fondi, come associazione sportiva di riferimento, in accordo con l’Amministrazione, bonificammo il campo da quintali di ciottoli e scarti e, con l’aiuto di Ditte locali, facemmo il prato verde per ottenere l’omologazione e cablammo l’intera struttura. Cose queste sempre riconosciute dal Comune. Sono passati altri venti anni ed è sotto gli occhi di tutti che la struttura debba essere rifatta. L’abbandono (vedi foto) è totale. Il danno che ci crea è enorme in termini di esborsi per le continue trasferte che siamo costretti a fare. Nel nostro piccolo – conclude la Balsorio – come Società, come Comitato Regionale e con il sostegno del Coni Regionale e Fidal Nazionale, abbiamo avuto la fortuna di essere inseriti in una lista ristretta di città per l’ottenimento dei fondi (circa 1 milione e 300 mila euro) per il rifacimento dell’impianto. L’ter, iniziato oltre tre anni fa, si è fermato; le altre città hanno già inaugurato le nuove strutture tra queste: Trani, Barletta, Conegliano, Mondovì, Brembo etc. Avezzano ha deciso diversamente, facendo passare altro tempo e lo scempio continua. Come dirigente, allenatore, volontaria rimango costernata. Siamo anche disposti a versare una quota ma, se la struttura fosse efficiente».
L’unico vantaggio che i ragazzi sono al sicuro dal traffico. In passato, di anno in anno, si facevano riunioni congiunte tra amministrazione e società per stabilire modalità di utilizzo e di collaborazione, adesso tutto viene calato dall’alto. Ci piacerebbe conoscere il pensiero degli amministratori e dell’assessore di riferimento. Del resto le politiche sociali e sportive le stabiliscono loro ed un confronto sano e sincero farebbe bene a tutti.
Vien da chiederci che tipo di politica sociale e dello sport abbia in mente questa Amministrazione di Avezzano che decide di raccogliere circa 8000 euro da società sportive, fatte soprattutto di bambini e ragazzi, che hanno estreme difficoltà, se non impossibilità, a fare trasferte, e di contro offre una struttura ridotta come constatabile dalle foto. Se inagibile, peraltro, e qualche problemino sembra esserci visto che i genitori dicono di non essere ammessi a sostare sulle tribune, che la si chiuda. Gli Amministratori intervengano direttamente e dicano la loro, non a noi, ma a dirigenti, ragazzi e famiglie interessate da questo problema.
E dire che qualche anno fa si parlava addirittura di “Cittadella dello Sport”…