AVEZZANO – Chiusura dello stadio “Leo Attili” e costruzione del campus scolastico, a Tagliacozzo è polemica fra una parte dell’opposizione e il Sindaco Giovagnorio. Una parte dell’opposizione, alla quale dopo l’intervento del Sindaco avremmo qualcosa da dire, che reputa errata e figlia di un capriccio l’idea di mettere il campus scolastico nell’area dove ora sorge il “Leo Attili”, e che reputa anche errato il campus che vorrebbero far “spargere” in un’area più periferica.
Ma andiamo per gradi e diamo la parola al Sindaco Giovagnorio: «La paura fa novanta” recita un detto… e questa paura si sta palesando negli attacchi sempre più smodati e carichi di odio e di menzogne che i consiglieri di minoranza stanno portando alla costruzione del nuovo Campus scolastico e alla riqualificazione dello Stadio di calcio in località Sant’Onofrio.
La paura che questa Amministrazione di “giardinieri buoni solo a mettere fiori nelle aiuole e a fare e disfare abeti natalizi” riesca a dare finalmente un volto nuovo a questa Città e a questo Territorio comunale.
La paura che questa Amministrazione riesca con onestà e impegno a portare a conclusione i più importanti progetti di cui si è sempre parlato e che mai nessuno ha voluto attuare.
La paura che si ponga la prima pietra di un moderno e sicuro edificio scolastico di cui Tagliacozzo e i comuni circostanti hanno bisogno ormai in modo improrogabile!
La paura di dare alle squadre e alle scuole di calcio, alle associazioni sportive una struttura funzionale e moderna anch’essa, dove atleti e spettatori possano godere dello sport in sicurezza.
La paura di progettare il futuro e di stare al passo con le altre città che certe scelte già le hanno fatte da tempo, senza che alcuno avesse posto i bastoni tra le ruote per opporsi, senza logiche motivazioni, alla realizzazione di strutture moderne ed efficienti.
Lo avevamo detto in campagna elettorale, lo abbiamo scritto nel nostro programma di amministrazione… se ai Tagliacozzani non piacevano le nostre idee non ci avrebbero votato. Sono confortanti per il nostro operato tutte le attestazioni di stima e gli incoraggiamenti che riceviamo ad andare avanti per questa strada anche da parte di chi, due anni e mezzo fa, il voto non ce lo ha dato. La Scuola va costruita il più centralmente possibile, per logica elementare, perché a scuola devono recarvisi più di mille persone (tra alunni, insegnanti e personale addetto) da settembre a giugno, tutti i giorni da lunedì a sabato. La scelta dell’area del “Leo Attili” per la costruzione di una nuova Scuola per i nostri ragazzi sarebbe un “capriccio” e “un’infantile impuntatura” del sottoscritto? Falso! Falso e offensivo nei confronti di chi, tecnici e amministratori, hanno studiato, ragionato e dibattuto per mesi su questa importante scelta supportata dalle relazioni e documentazioni. Ampiamente trattata anche nei Consigli comunali.
Dicono che non sarebbe necessario “abbattere il Leo Attili”… e cosa ci facciamo? Quale sarebbe l’utilità esistendo una struttura molto più moderna ed efficiente? E quale sarebbe la convenienza a tenerlo in piedi (mantenere un campo in erba naturale costa tra l’altro più di ventimila euro l’anno). Non certo conviene al nostro Ente comunale tenere in vita due impianti per il calcio, sarebbe impensabile! Quindi dovremmo mantenere il “Leo Attili” così… in decadimento finché non diventi una discarica o i muri di cinta non crollino su qualche passante? Tutto questo in nome della salvaguardia di quale tagliacozzanità? Sarebbe dunque “dannoso” abbatterlo? Siamo al paradosso! Un campo di calcio può essere anche a tre chilometri di distanza dal centro della Città, tanto più se già esiste e va solo riqualificato, e tanto più se esso è insieme ad altre strutture sportive e vicino ad altri importanti complessi quali l’Ippodromo comunale e il centro sportivo dell’Hotel Park. “…ci si poteva adoperare per ottenere il certificato di agibilità…” devo ripetere che tale certificato non si ottiene con una semplice firma. Esso avrebbe comportato un progetto di adeguamento (con dispendio di denaro pubblico per aggiudicare la progettazione); i lavori di adeguamento (con dispendio di denaro pubblico per l’appalto); i collaudi e le relazioni finali che avrebbero condotto alla certificazione di agibilità. Semplice no?! Tutto fattibile in due giorni?!
La costruzione del nuovo Polo Scolastico sarebbe potuta avvenire “in altre aree”… e quali? Quelle proposte da Montelisciani e ampiamente dibattute (altro che “non prese in considerazione”) durante i Consigli comunali del 2017? Peccato che, oltre che risultare periferiche e difficilmente raggiungibili dal centro, su di esse gravino pesanti vincoli del Piano acustico comunale per cui – in questo caso sì – ci sarebbe stato un aggravio dei costi di progettazione e realizzazione di oltre il 30%. E peccato inoltre che siano sottodimensionate tali aree rispetto al numero degli alunni indicati dall’anagrafe scolastica. Si è affermato che “non è utile” costruire il Campus Scolastico “perché rimanda di molti anni la soluzione al problema delle attuali scuole che non sono sicure, problema che invece va affrontato con urgenza”…. cioè?Cosa significa questo? Entro agosto 2019 partono i lavori! E dove sarebbe il rinviare di molti anni il problema? E il volerlo affrontare con urgenza – il problema – sarebbe il tornare all’idea di un acquisto o di un affitto dei MUSP (container da adibire ad aule scolastiche), i cui costi e le cui tempistiche avrebbero equiparato se non superato i costi e le tempistiche per la costruzione di una nuova Scuola, cui vanno aggiunti i costi e i tempi della progettazione e dell’urbanizzazione dell’area dove dovrebbero essere collocati? Facile chiacchierare a vanvera e proporre soluzioni da bar! Beata e dannosa ignoranza!
È stato ancora obiettato: “…non è conveniente” costruire il nuovo Campus Scolastico sull’area del “Leo Attili” perché “un terreno adiacente al fiume Imele fa aumentare di molto i costi”. E chi obietta questa cosa? Quale tecnico o perito ha stabilito questo rispetto a quanto invece attestato da tecnici e periti che hanno operato i sondaggi e sottoscritto le relazioni geologiche e poi redatto la progettazione nel pieno rispetto del principi di economicità, fattibilità e convenienza? Alcuni hanno anche suggerito di abbattere i vecchi edifici e di costruirne di nuovi al loro posto, ma non hanno considerato l’impossibilità di sostenere un aggravio di costi enorme che non è tanto quello per l’abbattimento, quanto quelli per lo smaltimento delle macerie. Anche l’obiezione che “…al momento non si capisce bene come verranno rimediati i 7,8 milioni di euro necessari…” è presto confutata: 1) per legge: se non si hanno i soldi in cassa, l’opera non ha inizio e quindi se l’opera ha inizio i soldi ci sono; 2) il primo lotto di due milioni e mezzo di euro deve essere appaltato entro agosto 2019, pena la perdita del finanziamento da parte del Ministero; 3) il secondo lotto è finanziato dal fatto che il nostro Comune è primo nella graduatoria regionale per l’anno 2019 (il corrente anno)!
Sembrerebbe poi per i consiglieri di minoranza e per il “loro” comitato che costruire il Campus scolastico sia “dannoso, perché, oltre a privare la città di una struttura storica e un polo di sport e aggregazione collocato al centro del Paese, rende incerto il futuro dell’Istituto Tecnico per il Turismo”. Questo poi è assurdo!
1)- Costruire una nuova Scuola sicura al 100% non è dannoso! È do-ve-ro-so per le generazioni dei nostri ragazzi che devono frequentarla in totale sicurezza e tranquillità!
2)- La Città non sarà privata proprio di nulla perché il campo di calcio sarà ripristinato in luogo più adatto e con criteri moderni di efficienza e di estetica! 4) Il nuovo Campus scolastico sarà dotato di palestra e campetto polivalente fruibile anche in orari extrascolastici;
3)- la nuova Scuola renderebbe incerto il futuro dell’Istituto Tecnico per il Turismo? E quale sarebbe il nesso logico? Siamo alla follia!
Per legge: nei campus scolastici possono essere “accorpati” o asilo ed elementari, o elementari e medie, o medie e superiori. Non sono possibili altre “accoppiate” differenti da queste. Noi l’asilo già lo abbiamo, quindi bisognava provvedere alle elementari e alle medie. L’istituto tecnico per un Turismo – tra l’altro di competenza della Provincia – ancorché subire danni per la costruzione del nuovo Campus scolastico, gioverà di nuove aule e ambienti nell’attuale struttura che si svuoterà delle sezioni delle Medie. Per inciso la Provincia ha già pronto il progetto esecutivo e quindi programmato opere di consolidamento e di messa in sicurezza del plesso “A. Argoli” dove è ospitato l’ITET. A ridosso quindi dell’inizio dei lavori i consiglieri di minoranza hanno invocato un’analisi costi- benefici? Buongiorno! Come se l’Amministrazione in carica non avesse fatto tutte le opportune valutazioni supportate dal parere dei tecnici! Forse hanno dimenticato tutte le spiegazioni loro fornite in due anni e mezzo? O forse è vero il detto che “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”?
È giusto comunque rinverdire la memoria, non tanto per loro però, la cui disonestà intellettuale e politica è palese, quanto per tutti quei cittadini che stanno traendo in inganno con le loro bugie e i loro travisamenti artatamente costruiti. Vogliamo ricordarci gli allarmismi suscitati dai consiglieri di minoranza dopo i terremoti dell’estate-autunno 2016? Le adunanze tenute nella Sala consiliare con i genitori dei bambini e ragazzi che frequentano i nostri plessi scolastici? Le valide sollecitazioni giunte dal Comitato genitori? (A proposito di parenti schierati…. Comitato genitori tra l’altro fondato e vivificato da zie, cugine e parenti vari del consigliere Montelisciani).
A due anni e mezzo dall’inizio del nostro mandato abbiamo concretizzato l’inizio della costruzione di una moderna e sicura scuola! La realtà è questa… e ad alcuni – i “nemici” di Tagliacozzo – questa realtà fa paura! Abbiamo avuto coraggio! Ci siamo fatti consigliare da dirigenti regionali, provinciali e comunali, da tecnici specializzati nel settore dell’edilizia scolastica e tutti – univocamente – hanno attestato l’assoluta convenienza a costruire un nuovo edificio scolastico piuttosto che ristrutturare i vecchi! Convenienza innanzitutto in fatto di sicurezza, ma anche di efficientamento energetico, di economicità della spesa, di adeguamento agli standard legislativi degli spazi e degli arredi.
Il livore e la falsità delle dichiarazioni dei consiglieri di opposizione sta raggiungendo livelli inaccettabili. Un’opposizione allo sbando, senza contenuti, alla ricerca di stupidi pretesti per attaccare questa Maggioranza che sta lavorando sodo su vari fronti per il bene di questo Territorio, troppo a lungo lasciato senza progettazione e senza prospettive. I cittadini di questo devono essere coscienti».
Sin qui il Sindaco. A questa opposizione che è molto veloce nello scrivere sui social ma molto poco a fare comunicati, che avremmo pubblicato senza censure come sempre fatto con tutti, diciamo che con noi non attaccano certe argomentazioni che ridicolizzano soltanto chi le sostiene e le scrive. Questo giornale pubblica per convinzione, figlia di verifica e analisi dei problemi. Riteniamo che una scuola, in una città dal territorio e dalle caratteristiche come Tagliacozzo, debba essere al centro e che, proprio per le stesse caratteristiche, gli impianti sportivi debbano stare più esternamente (si vada a vedere in Trentino se si vuole capire meglio) e magari collegare quelle strutture al centro con dei percorsi ciclopedonali attrezzati. La tagliacozzanità, concetto abbastanza sfuggente come la avezzanesità, non si difende così. Parliamo piuttosto di identità culturale di una cittadinanza e di un luogo. E allora diciamo che non è dove sta lo stadio e/o il mantenimento di uno stadio fatiscente a caratterizzare un luogo. Si è potuto rifare lo stadio Olimpico di Roma, abbattere il Delle Alpi a Torino figuriamoci il Leo Attili a Tagliacozzo! Il problema è capire le esigenze e renderle armoniche con il proprio territorio. Se la minoranza di Tagliacozzo vuole vedere cosa significa distruggere l’identità di popolazione e di città, venga ad Avezzano: potrà ammirare l’irriconoscibile fontana di Piazza Risorgimento, il sistematico svuotamento e impoverimento del centro, l’incuria attuale e lo stravolgimento a breve di Piazza del Mercato, lo spostamento del mercato settimanale in una zona innaturale, il posizionamento assolutamente incomprensibile e nevrastenico della pista ciclabile, lo sradicamento delle abitudini, delle attitudini dei luoghi degli avezzanesi e della città. Ben lieti sarebbero ad Avezzano, se si potesse completare e ammodernare lo Stadio dei Pini, capace di ospitare eventi internazionali e calcio di altissimo livello, e destinare ad altro il “Dei Marsi”. Purtroppo il finanziamento per la Città dello Sport, pari ad 1milione e 200mila euro, è stato perso e quindi tutto resterà nel totale abbandono come adesso. Se tutto va bene. Premesso che tutto può, anzi, deve essere discusso e frutto di confronto, riteniamo che ci siano oggettività delle quali si prende atto e si valuta razionalmente la soluzione. Questo è quello che facciamo noi e a nessuno consentiamo di pensare, anche lontanamente, una cosa minimamente diversa.