AVEZZANO – Nei giorni scorsi, in seguito alle segnalazioni pervenuteci dai nostri lettori, ci siamo occupati dello stato di abbandono e degrado in cui versano diverse zone della città ed in particolare mettendo in risalto le problematiche di Via Piè le Pogge, Via R. Grieco e Via Emilia.
Stiamo cercando, mettendo sotto la lente d’ingrandimento i problemi che ormai giornalmente ci vengono segnalati dai nostri lettori, di collaborare per far in modo che la nostra città diventi davvero una città bella.
Avendo appreso del nostro interessamento in merito ad alcune zone della città, i residenti di Via Jugoslavia hanno ritenuto opportuno raccontarci lo stato di abbandono in cui versa il tratto di strada e consegnarci anche una corposa documentazione fotografica.
I residenti ci raccontano di una situazione divenuta insopportabile e la strada, dicono, sembra essere stata dimenticata da Dio, o meglio dall’Amministrazione, non sempre pronta a risolvere tempestivamente le problematiche dei cittadini.
Ma noi siamo come San Tommaso, se non vediamo non crediamo e ci siamo recati sul posto.
Entriamo su Via Jugoslavia, una traversa di Via Argentina e ci sembra quasi di essere entrati nel film di Troisi e Benigni “Non ci resta che piangere”.
Sembra di aver fatto un salto nel passato di circa 75 anni; siamo alla fine della II Guerra Mondiale; una strada in uno stato di abbandono che sembra essere appena uscita “quasi indenne” da un bombardamento. Buche che sembrano crateri nei quali si rischia di rimanerci incastrati con gli pneumatici delle automobili. Quando piove, continuano i residenti, le buche si trasformano in piscine dove poter fare, volendo, corsi di nuoto per i più piccini.
Al di là della facile satira, lo stato di abbandono di Via Jugoslavia è sotto gli occhi di tutti e purtroppo siamo ad Avezzano nell’anno 2019, non a Frittole nell’anno 1400, quasi 1500.