AVEZZANO – Due anni fa esatti l’attuale sindaco Gabriele De Angelis inaugurava la sua sede elettorale di via Mazzini. Di lì a fine giugno avrebbe scalzato dallo scranno più alto del Palazzo di Città Gianni Di Pangrazio. La sfida si risolse, come si sa, al ballottaggio dove De Angelis ed i suoi rimontarono la bellezza di 13 punti percentuali e un distacco di oltre 3000 voti. Insomma una città, Avezzano, che chiedeva a De Angelis di voltare pagina, di dare vita ad un nuovo capitolo, di fare, insomma, tutto quello che da troppi anni non era stato fatto.
A distanza di due anni, venerdì scorso, in verità, è avvenuto un fatto che nessuno poteva prevedere. E lo diciamo subito, non banalizziamo l’accaduto perché sarebbe una lettura asfittica e poco intelligente. Al Teatro dei Marsi, in occasione dell’8 Marzo si è tenuto un Consiglio comunale straordinario proprio sui temi della donna, della violenza di genere e quant’altro. Ma la notizia è un’altra. Come per ogni Consiglio comunale, la Presidente del Consiglio, Iride Cosimati, ha proceduto all’appello dei presenti. Un appello andato avanti nell’indifferenza generale del pubblico composto, in maggior parte, dai ragazzi delle scuole. Una indifferenza che si è rotta improvvisamente quando la Presidente Cosimati ha chiamato il nome dell’ex sindaco. Un applauso fragoroso è partito spontaneo dai ragazzi mettendo in evidente imbarazzo il sindaco De Angelis e la giunta, nonostante qualche risolino un po’ forzato. Applauso, poi, che si è ripetuto qualche minuto più avanti quando Di Pangrazio è uscito dal teatro, uscita accompagnata da un nuovo applauso tanto da interrompere l’intervento dell’assessore alla sicurezza e al sociale, il Leghista Leonardo Casciere.
Banalizzare questo episodio, come ha fatto un blog(?) cittadino che ha parlato di “Osanna” per Di Pangrazio, capiamo che siamo in tempo Quaresima, ma alla Domenica delle Palme c’è tempo e siamo ancora troppo vicini al carnevale, significa non voler interpretare bene i segnali. Quell’applauso dei ragazzi all’ex sindaco di Avezzano è un po’ come il detto popolare “Parlare alla nuora perché suocera intenda!”. Quell’applauso a Di Pangrazio, in sostanza, è da interpretare come un monito a questo sindaco partito con un consenso mai visto, basti ricordarsi il piazzale davanti al municipio la sera del ballottaggio, dopo i risultati, pieno zeppo di migliaia di persone che gridavano “Libertà! Libertà!”. Adesso dopo due anni, quelle stesse persone, soprattutto i ragazzi, sono deluse, scoraggiate, sconfortate, vivono quotidianamente un senso di abbandono e di non ascolto, vedono una città sempre più asfittica nei luoghi e nelle opportunità. Insomma, il cambiamento non c’è stato perché non è certo partendo dalle piazzette, dalle fontane stile Dubai, dai parco giochi, dall’assassinio del mercato del sabato, dalle piste ciclabili a singhiozzo, dal taglio dei parcheggi, dal disboscamento di Piazza Torlonia che si creano opportunità di sviluppo e lavoro e una nuova città.
E il monito, se vogliamo, è doppio. I ragazzi, e chiediamo la pietà di evitare anche il discorso “hanno applaudito Di Pangrazio perché chiudeva le scuole con la neve” abbiamo sentito anche questo, hanno manifestato il loro fastidio per una politica nella quale cambiano le facce, non sempre visto che ad esempio il vice sindaco è in municipio da 32 ani ed ormai ha quasi maturato la pensione da amministratore comunale, ma non cambia mai la musica e le scelte. Dai doppi sensi ai sensi unici, all’anello, a togliere l’anello, a fare le piazze, ad usare e piazze, a mettere le fontane, a fare i parcheggi a togliere i parcheggi e via dicendo dal 9 giugno 2002, ultimo giorno dell’Ammistrazione del Sindaco di Avezzano Professor Mario Spallone, ad oggi.
E allora De Angelis, Di Pangrazio e tutte le forze politiche cittadine, ammesso che di forze politiche in realtà possa parlarsi ancora, tengano presente questo monito. I ragazzi vogliono una città vitale, dove ci siano opportunità di crescita, sviluppo, lavoro e anche di divertimento affiancato a offerte culturali valide e coinvolgenti. Quell’applauso era, in sostanza, un applauso a loro stessi, i veri coraggiosi di questa città, che nonostante tutto sono ancora qui, studiano e crescono e cercano in qualche modo di indurre chi comanda a cambiare davvero.
Caro Sindaco di Avezzano, Gabriele de Angelis, noi siamo per lei dei gran rompi…., e questo lo sappiamo. Ma, e ci rifacciamo ad un altro detto popolare molto noto, ricordi sempre che “Chi ti fa bello ti vuol male, ma chi ti fa male ti vuol bene!”. Se lo ricordi e come Ulisse, si faccia incatenare all’albero maestro della nave per non farsi ammaliare dal canto ingannevole delle sirene e, appena passata la burrasca , ascolti chi, magari, essendo libero da ogni vincolo, cerca di dare il proprio contributo per una Avezzano nuova, moderna, aperta e diversa. Insomma, per una… Città Bella!