TAGLIACOZZO – Un grave lutto ha colpito l’intera comunità cittadina. Se ne è andato, seguendo il suo stile schivo e misurato, l’ingegnere Vincenzo Casale. Già sindaco di Tagliacozzo dal 1995 al 2001, lascia un incolmabile rimpianto, un tesoro culturale di grande valore e diverse opere pubbliche di notevole interesse realizzate nel corso della suo mandato.
«Ho tanto atteso da perdere il conto dei giorni. E l’anima adesso s’accende smaniando e poi s’accora come un uccello rinchiuso in una stanza buia». Sono versi tratti dalla sua premiata raccolta di poesie, “La stanza è buia”, quasi un profetico preludio ad un vicino congedo. Poi ancora “Polvere del tempo” e una ricca e particolareggiata monografia sulla Banda Musicale di Tagliacozzo, tra le più antiche d’Abruzzo. Ma Vincenzo Casale era anche raffinato e scrupoloso studioso di simbolismo, ricercatore di storia patria, artistico disegnatore, per non dire delle sue capacità professionali.
Ingegnere chimico, ha elaborato progetti all’avanguardia per il trattamento delle acque, dirigendo per anni lo specifico settore di una grande azienda di livello europeo. Se ne va, con Lui, un uomo di vera e profonda cultura, un raro esempio di come lo studio sia lo scopo di una vita.