AVEZZANO – La Marsica e la Piana del Fucino sempre al centro di operazioni antidroga delle forze dell’ordine. L’ultima è stata messa a segno dagli agenti del Commissariato di Polizia di Avezzano.
Nel pomeriggio di venerdì, infatti, nella zona di via La Marmora, la Polizia, impegnata in un’operazione mirata proprio al traffico degli stupefacenti, ha fermato, dopo pedinamenti e appostamenti portati avanti per giorni, due cittadini di nazionalità marocchina, Yatim Enabi Otman, 29 anni, e Mohammed Aouani, 38 anni, che sono stati arrestati e condotti nel carcere di Avezzano con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti oltre ad altre contestazioni minori. I due, che peraltro contano precedenti penali e di polizia, sono stati trovati in possesso di 60 grammi di cocaina, sostanza da taglio, materiale per il confezionamento di dosi e contante per 1.200 euro. I due sono assistiti dagli avvocati Leonardo Casciere e Roberto Verdecchia.
Un nuovo episodio di cronaca, quindi, che vede ancora immigrati al centro dello spaccio di droga, sempre più cocaina, e la Marsica, tutta, Avezzano ed il Fucino in particolare, come piazza privilegiata per il mercato degli stupefacenti. Una risultanza che pone un duplice problema. Il primo è quello di capire come arrivano e portati da chi, queste decine di nordafricani che, nel giro di pochi mesi, diventano referenti per lo spaccio al minuto della droga. Forse è il caso di mettere insieme tutti i dati e procedere con una indagine complessiva e più approfondita che, magari, conduca a scoprire la o le regie che ci sono dietro a questo fenomeno.
L’altra emergenza è di ordine sociale. Come mai giovani e giovanissimi, anche spesso minorenni, sono sempre più dediti all’uso di queste sostanze, anche costose come la cocaina? Risposte affrettate e superficiali non servono e non le vogliamo. Anche in questo, probabilmente, sarà utile che le varie istituzioni, famiglie, scuola, comuni, Asl, forse del’ordine, magistrati e associazioni, si mettano insieme per capire dove sta la falla e come e dove intervenire. Una questione di educazione ma anche di dare risposte concrete a disagi e noia di una generazione che, forse, ha avuto la sola colpa di essere nata nel periodo sbagliato.
P.L.P.