AVEZZANO – La maxi inchiesta sugli appalti per l’illuminazione pubblica si chiude senza condanne. Dopo un lungo iter giudiziario, il procedimento ha portato a dieci prescrizioni e tre assoluzioni, segnando la fine di una vicenda che aveva acceso i riflettori su presunte irregolarità nelle procedure amministrative e negli affidamenti.
Il Tribunale ha decretato che, per dieci dei tredici imputati, i termini per l’azione penale erano ormai scaduti, portando così alla prescrizione delle accuse. Per gli altri tre coinvolti, tra cui Gianfranco Tedeschi, è arrivata un’assoluzione con formula piena, sancendo la loro completa estraneità ai fatti contestati.
L’inchiesta, che aveva destato particolare attenzione, mirava a far luce su presunte anomalie nelle gare d’appalto legate alla gestione dell’illuminazione urbana. Tuttavia, dopo anni di indagini e processi, nessuna condanna è stata pronunciata nei confronti degli imputati.
Gianfranco Tedeschi, uno dei tre assolti, ha commentato la sentenza con parole che riflettono l’amarezza per il lungo percorso giudiziario: “Nel riconfermare la piena fiducia nell’operato dei giudici – ha dichiarato – mi permetto molto sommessamente di evidenziare che, dal mio punto di vista, la pena è stata di fatto inflitta, perché sono trascorsi molti anni, e da questa assurda vicenda sono nate anche altre indagini (alcune ancora in corso). Indagini, inchieste, processi con notizie di prima pagina che di fatto hanno condizionato (nel mio caso) equilibri e scelte di vita personali e pubbliche”.
Le parole di Tedeschi sottolineano come, al di là degli esiti processuali, l’impatto di un’inchiesta giudiziaria possa avere ripercussioni significative sulla vita delle persone coinvolte. La vicenda si chiude dunque senza condanne, ma lascia dietro di sé anni di incertezze e difficoltà per coloro che ne sono stati protagonisti.