AVEZZANO – “Le persone che arrivano da noi e che bussano alla nostra porta, non vogliono rimanere indietro nella società, ma cercano solo un modo per rimettersi in piedi e per riuscire a fare dei passi in avanti. C’è chi lo fa per se stesso e chi per i figli; tanti, invece, iniziano percorsi di riabilitazione nel nostro consultorio familiare, nell’ambito della giustizia riparativa, solo perché i nostri eccezionali volontari riescono a mettere in luce i loro errori, ma in modo diverso. Ciò che ci contraddistingue è sicuramente l’amore che poniamo nel nostro lavoro, che consiste, principalmente, nel risanare brutte piaghe che si creano negli spazi interni di una persona e che possono offuscare la sua capacità di operato”. A dirlo, ieri mattina, davanti ad una platea di operatori della famiglia e di giornalisti, è stata la presidente del consiglio di amministrazione del Consultorio CIF APS della città di Avezzano, la professoressa Maria Valeria Di Renzo. Da poco, infatti, è stato rinnovato il protocollo d’intesa con l’Ufficio per l’esecuzione penale esterna dell’Aquila.
Nella pratica, il progetto condiviso attiva dei percorsi socio-educativi e psicologi per permettere a uomini e donne che sono stati colpiti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria, di poter ricominciare daccapo, con un’ottica mentale diversa. Il protocollo è stato illustrato alla presenza del vicesindaco del Comune di Avezzano, Domenico Di Berardino, delegato alle politiche della famiglia. “Il consultorio familiare, ospitato nei locali della Diocesi di Avezzano, opera da tantissimi anni sul territorio marsicano – ha detto l’amministratore – in un contesto molto critico. Un organismo che opera soprattutto in silenzio e, per questo, io ringrazio tutti gli instancabili operatori e psicologi che dedicano anima e corpo ai progetti del consultorio familiare. Come istituzione, spesso incontriamo delle difficoltà a raggiungere direttamente tutti coloro che hanno bisogno di una mano tesa, in questo aspetto sono fondamentali le associazioni del terzo settore. Il Comune di Avezzano, proprio sotto l’aspetto sociale della rete e del concetto di cooperazione, riproporrà anche per quest’anno il progetto multidisciplinare del “Festival teatrale delle scuole di Avezzano”, che riunisce su un unico palco studenti, ragazzi con disabilità e alunni che sono rimasti già coinvolti in episodi di bullismo”.
Presenti in sala, anche la dottoressa Luana Tunno, presidente dell’Ufficio per l’esecuzione penale esterna dell’Aquila, le consigliere comunali Alessandra Cerone e Stefania Antidormi, la dirigente Maria Laura Ottavi, che coordina in Comune le attività del Settore Sociale e i tantissimi operatori che prestano tutti i giorni servizio all’interno del Consultorio familiare. Ha spiegato in maniera dettagliata l’efficacia del protocollo che è attivo dal mese di settembre e che riguarda tutto il territorio marsicano, la coordinatrice del progetto, la dottoressa Caterina D’Eugenio.
Ha posto l’accento sulla “consolidata formazione professionale che il consultorio sta portando avanti da anni, accogliendo nel proprio organico anche giovani tirocinanti. La nostra struttura – ha detto ancora la coordinatrice – riflette i tanti e profondi cambiamenti a cui la società va incontro e oggi, ad esempio, avremmo bisogno di locali più spaziosi per ospitare tutte le persone che prendiamo per mano, ma so che il Comune di Avezzano si sta già muovendo in tal senso. Collaboriamo inoltre con le Università dell’Aquila, di Pescara e di Chieti e con la scuola di specializzazione in psicologia La Spiga”.
Ha chiuso gli interventi, il dottor Italo Germano Antonini, responsabile dell’equipe del consultorio e con 50 anni di esperienza nel Csm di Roma. “Spesso, – ha concluso – nel nostro lavoro incontriamo persone che sembrano vivere fuori dalla storia e che non capiscono cosa hanno fatto di grave: mi riferisco anche ad atti di violenza contro le donne. Grazie al protocollo d’intesa, aiutiamo questi individui ad essere reinseriti nella società attuale, con cammini e percorsi di sicurezza psicologica”.