AVEZZANO – C’era un tempo nel quale, ad Avezzano, c’erano due biblioteche pubbliche: quella dell’ISES in Via Trento, divenuta poi quella del Centro Servizi Culturali ed ancora esistente come Biblioteca dell’Agenzia Regionale per la Promozione Culturale in Via dei Cavalieri di Vittorio Veneto, e la Biblioteca Comunale in Via G. D’Annunzio, di fronte alla Caserma dei Carabinieri. Quest’ultima era in qualche modo una biblioteca storica custodendo gli Statuti della Universitas e le edizioni complete della “Treccani” di vari periodi.
Qui, nei locali del Palazzaccio, stava la raccolta anche di testi scientifici di notevole interesse e di difficile reperibilità se non altro per i costi, insieme a romanzi, riviste, collane oggi introvabili.
C’era anche un bellissimo classificatore topografico e per soggetto, autore, titolo e via dicendo basato sul Sistema Decimale Dewey che è scomparso durante l’amministrazione di “Spallone”, forse perché ingombrante ma, tuttavia, oggetto da conservare perché, se non erro, i classificatori delle biblioteche son considerati “bene culturale”.
La Biblioteca Comunale è chiusa da anni, anche dopo che fu unita al Centro Studi Marsicano, recentemente trasferito al Palazzo Torlonia grazie al merito della Pro Loco di Avezzano e del suo Vice-presidente Prof. Ilio Leonio.
Ci si aspettava un analogo trasferimento.
Poi è nata la Biblioteca “Nicola Irti” al Montessori che è dedicata a studi storici, giuridici e sociali ed è stata inaugurata in forma splendida, con la presenza dell’Attore Giancarlo Giannini, ma anche in sordina visto che pochi ne son risultati a conoscenza.
Ora val la pena di chiedersi che fine farà la vecchia e, per certi versi, gloriosa Biblioteca Comunale.
Indubbiamente una ottima iniziativa quella di aver inaugurato la “Nicola Irti” che si legherà altrettanto indubbiamente alla locale sede universitaria, ma la Città ha bisogno anche di una sistemazione della “Biblioteca Comunale” aperta anche a studi di diversa impostazione ed anche di più ampio respiro.
Che ne dite se questa è la prima proposta del mondo fuori dell’Urban Center, all’Urban Center perché si faccia promotore di questa iniziativa?
Attendiamo una risposta…
Ah! Magari si potrebbe chiedere anche che sia aperto con giusto orario pure il Centro Studi Marsicano in nome della universalità della cultura e degli studi…