“La sera di martedì 22 ottobre, l’orsa grizzly 399 è morta a seguito di un investimento stradale”. – Lo rende noto il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise
“L’incidente è avvenuto sull’autostrada 26/89, a sud della città di Jackson (Stato del Wyoming), di poco al di fuori del Parco Nazionale del Grand Teton. Al momento dell’impatto, l’orsa era con un cucciolo dell’anno, sopravvissuto e scappato subito dopo. 399 era un’orsa molto amata e conosciuta: aveva 28 anni ed era una delle femmine maggiormente prolifiche del Greater Yellowstone Ecosystem. Dal 2001 al 2018 è stata monitorata attraverso il radiocollare dall’Interagency Grizzly Bear Study Team e nel corso della sua vita ha dato alla luce ben 18 cuccioli. Come l’orsa Amarena, a maggio 2020 è uscita dall’ibernazione con 4 cuccioli, attirando una fortissima attenzione mediatica su se stessa. A gennaio 2021, circolò sui social un suo video, dove lei e i suoi 4 cuccioli vennero erroneamente scambiati per la nostra Amarena.
Con Amarena, in effetti, erano davvero molte le similitudini: preferiva, come scrivono i biologi del Parco, avvicinarsi sovente a ridosso delle strade, dove attirava folle e fotografi, e veniva spesso avvistata attraversare alcuni centri abitati. I ricercatori hanno ipotizzato che questo comportamento fosse adottato per difendere i suoi cuccioli, evitando che venissero uccisi dai maschi adulti. Nonostante questo, purtroppo, solo 8 dei 18 cuccioli di 399 hanno raggiunto l’età adulta, gli altri 10 sono rimasti uccisi da orsi maschi adulti e per cause antropiche (investimento, rimozione per motivi di sicurezza pubblica, bracconaggio). Anche se in contesti molto diversi, la storia di 399 e alcuni suoi comportamenti ci ricordano alcuni concetti chiave molto importanti per la conservazione dei grandi carnivori. Possono essere molteplici le motivazioni che spingono alcuni orsi a vivere in prossimità degli umani e quando questo accade i rischi per la loro vita aumentano. Se abbiamo a cuore il futuro degli orsi, allora, l’abituazione agli esseri umani e il condizionamento al cibo umano sono elementi da evitare e scongiurare, poiché i pericoli e gli effetti negativi a lungo termine di questa complessa vicinanza presentano il conto, purtroppo, sempre a discapito degli orsi”.