Il treno regionale no-stop di TUA Pescara – Roma Tiburtina non sarebbe uno spreco di risorse ma un’opportunità per la Marsica e per le aree interne. Occorrerebbe rimodulare gli orari. Ben vengano invece altri collegamenti ferroviari.
Per il Coordinatore regionale di Italia Viva Abruzzo, Camillo D’Alessandro, il treno no-stop di TUA Pescara – Roma Tiburtina avrebbe un costo annuo di euro 2.284.000 circa e sarebbe poco frequentato (Persone mediamente trasportate 15 all’andata e 15 al ritorno). Occorrerebbe invece rimodulare gli orari per incentivare ad utilizzare il treno in questione. Proponiamo alla TUA ed alla Regione Abruzzo di anticipare la partenza del treno la mattina da Pescara (Treno regionale TUA 23935) dalle ore 10:20 alle ore 06:30 con arrivo previsto a Roma Tiburtina intorno alle ore 9:45 e la sera posticipare la partenza da Roma Tiburtina (Treno regionale TUA 23904) dalle ore 18:16 alle ore 18:35 con arrivo previsto a Pescara intorno alle ore 21:50. Negli anni 90 i treni Intercity “Gianicolo” e “Amiternus”, per raggiungere Roma da Pescara, impiegavano 3 ore ed effettuavano soltanto tre fermate intermedie (Chieti – Sulmona – Avezzano). Sempre negli anni 90 c’era anche un collegamento diretto ferroviario Intercity da Roma Termini per San Benedetto del Tronto via Avezzano – Sulmona – Chieti – Pescara ed impiegava 3 ore e 59 minuti. La Regione, il Governo nazionale e Trenitalia dovrebbero convincersi ad investire di più sulla linea ferroviaria Pescara – Roma; il nostro è un grido d’allarme per ragioni ecologiche e di sicurezza tenuto conto degli alti numeri di incidenti stradali e del livello di inquinamento. Dunque, noi vorremmo spostare un po’ di traffico dalla strada alla ferrovia. Ci sembra un grosso errore avere soppresso, nel 2016, con l’entrata in vigore dell’orario invernale di Trenitalia, il treno delle ore 18:46 da Pescara per Roma Termini. Bisognerebbe invece interrogarsi sui motivi della scarsità dei viaggiatori. Gli utenti sono pochi perché sanno che i treni sono carenti e gli orari sono scomodi. L’ultimo treno diretto per Roma parte da Pescara alle ore 10:20 (Treno regionale TUA 23935). L’ultimo treno diretto da Pescara per Avezzano parte alle ore 17:14 (Regionale 4173) mentre dopo tale ora ben quattro treni si fermano tutti a Sulmona e nessuno di essi prosegue per la Marsica. Infatti fino a qualche anno fa dopo le ore 17:15 da Pescara non era possibile tornare in treno ad Avezzano. Grazie alle nostre continue segnalazioni all’ex Presidente della Regione Abruzzo, On. Luciano D’Alfonso, all’ex Consigliere regionale con delega ai trasporti, Avv. Maurizio Di Nicola, all’ex Parlamentare abruzzese, Stefania Pezzopane, all’attuale Sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, all’ex Presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio ed a Trenitalia Abruzzo dall’8 settembre 2019, l’ultimo treno da Pescara per Avezzano parte alle ore 18:21 (Nei giorni feriali) con autobus sostitutivo da Sulmona per Avezzano. Urgono lavori di ammodernamento sulla tratta ferrovia Pescara – Roma, rimasta indietro di decenni e decenni. Nel 2016 l’ex Giunta Regionale D’Alfonso stanziò nel contratto di programma RFI – MIT 1 miliardo e 556 milioni di euro per quanto riguarda l’adeguamento della linea ferroviaria in questione. Che fine hanno fatto detti fondi? Inoltre, la linea è stata definanziata dal PNRR ma secondo il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ed il Governo nazionale la ferrovia sarà comunque adeguata. Insomma da oltre vent’anni tutti parlano dell’importanza della tratta ferroviaria Pescara – Roma ma poi alcuni comitati contro il progetto di raddoppio cercano di bloccare l’avvio dei lavori impedendo ad Avezzano di diventare periferia di Roma e di Pescara. Il Corridoio intermodale trasversale Tirreno – Adriatico potrà realizzarsi soltanto adeguando tutta la linea ferroviaria e legando i porti abruzzesi al Porto di Civitavecchia. L’adeguamento della ferrovia Pescara – Roma è la chiave d’accesso per la transizione ecologica. L’inquinamento come si riduce? Intasando strade ed autostrade? Ben vengano allora altri collegamenti ferroviari perché l’economia si rilancia aumentando i servizi essenziali e non tagliando gli stessi come di fatto sta avvenendo ed è già avvenuto purtroppo in passato come la soppressione dei Tribunali, degli ospedali, dei treni…Occorre avere più coraggio e occorre altresì avere una visione prospettica del futuro perché i servizi possano essere adeguati alle esigenze dei tempi attuali.
Avv. Aurelio Cambise
Ing. Giovanni Ceglie
Sig. Giovanni Domenico Mancini