L’AQUILA – Stato attuale e strategie future sul cancro nel confronto di respiro internazionale, con specialisti da Stati Uniti e Inghilterra, al secondo meeting in programma all’Aquila, il 24 e 25 ottobre prossimi, al centro congressi ‘Luigi Zordan’, con inizio alle ore 9.
Il convegno dal titolo: “On cutting edge advancements in our fight against cancer” (‘progressi all’avanguardia nella nostra lotta contro il cancro’) è organizzato e promosso dal prof. Luciano Mutti, direttore del reparto di oncologia dell’ospedale di L’Aquila e professore di oncologia all’Università del capoluogo.
L’input a fare l’analisi sulle attuali terapie, con uno sguardo attento a quelle future, per il secondo anno parte proprio dal reparto di Oncologia universitaria di L’Aquila che assicura oltre 10.000 prestazioni l’anno e che si accinge ad alzare ancora gli standard di assistenza con l’imminente avvio della telemedicina. Il reparto, con una mobilità attiva soprattutto per tumore toracico, è in continua crescita in virtù degli investimenti attuati dalla direzione Asl guidata dal manager Ferdinando Romano.
“L’attivazione della telemedicina”, dichiara Mutti, “ci consentirà di curare a domicilio determinati tipi di pazienti, soprattutto per le terapie orali, evitando il disagio di recarsi con frequenza in ospedale e ottimizzando al meglio l’attività di ambulatori e servizi”
“L’apertura della foresteria oncologica vicino l’ospedale San Salvatore, con 8 posti letto”, aggiunge Mutti, “realizzata grazie al contributo fondamentale dell’associazione ‘L’Aquila per la vita’, si è rivelata un prezioso sostegno logistico poiché ci consente di ospitare i pazienti non residenti all’Aquila e loro parenti”
Il congresso di carattere internazionale di giovedì e venerdì prossimo riunirà clinici e ricercatori preclinici, avrà uno specifico spazio dedicato alla cura del mesotelioma e all’interazione tra ambiente e patologie tumorali.
Parteciperanno, tra gli altri specialisti, i professori Michele Carbone e Antonio Giordano (Usa), Michelangelo Campanella (Regno Unito) e il dott. Steve Gray (Dublino), oltre ad esperti di regioni d’Italia e della Asl provinciale di L’Aquila.