Ogni volta che si verificano eventi di cronaca, il dibattito sulla sicurezza torna prepotentemente alla ribalta, spesso accompagnato da uno scambio di accuse tra governo e amministrazioni locali, la questione del personale insufficiente: un problema che riguarda tutto il Paese.
Un sistema sotto pressione: le carenze di organico
Le carenze di organico nelle forze dell’ordine non sono una novità e i sindacati di categoria da anni sollecitano un potenziamento delle assunzioni. Il motivo è duplice: da un lato, i numeri attuali sono insufficienti; dall’altro, l’età media degli operatori è in costante aumento, aggravando una situazione già difficile. Secondo i dati aggiornati, in Italia mancano oltre 22.000 unità tra polizia e carabinieri.
Polizia di Stato
Secondo il documento di pianificazione strategica del personale della Polizia di Stato, redatto dal Ministero dell’Interno, al 31 dicembre 2023 mancavano all’appello ben 10.271 unità, pari al 9% della dotazione organica prevista per legge. Invece dei 109.408 poliziotti previsti, sul campo ne sono attivi poco più di 99.000.
Carabinieri
Anche l’Arma dei Carabinieri soffre di un problema simile. Il generale Teo Luzi, in un’audizione in Parlamento, ha chiesto più attenzione sulle risorse umane, segnalando una carenza di quasi 12.000 unità rispetto alla dotazione organica di 120.541 carabinieri. Oggi, l’Arma può contare su poco più di 108.000 uomini.
Un calo costante nel tempo
Negli ultimi anni, i numeri delle forze dell’ordine sono diminuiti sensibilmente. Nel 2018, la Polizia di Stato contava su 106.057 unità, contro le 99.137 attuali, con una perdita del 6%. Anche i carabinieri hanno subito una riduzione, passando da 110.822 nel 2018 agli attuali 108.663. E non va dimenticato che nel 2016 è avvenuto il passaggio del Corpo forestale dello Stato, con oltre 7.000 unità che si sono unite all’Arma dei Carabinieri per occuparsi di tutela ambientale.
Età media in crescita e prossimi pensionamenti
Una delle questioni più urgenti è rappresentata dall’età avanzata del personale in servizio. Nonostante i governi che si sono succeduti abbiano annunciato nuovi concorsi, le nuove assunzioni non riescono a compensare i pensionamenti. Oltre il 59% del personale della Polizia di Stato ha più di 45 anni, e un 22% ha addirittura superato i 55. La fascia di età più giovane, ovvero sotto i 25 anni, rappresenta solo il 6% del totale. Le stime indicano che nei prossimi tre anni andranno in pensione oltre 12.600 poliziotti, con una media di più di 4.000 unità all’anno tra il 2024 e il 2026.
Anche nell’Arma dei Carabinieri la situazione non è molto diversa: l’età media supera i 44 anni. Il generale Luzi ha espresso preoccupazione per l’invecchiamento progressivo del personale, sottolineando come questo rappresenti una criticità nei servizi più fisicamente impegnativi, come l’ordine pubblico e le Stazioni.
Le sfide future
Il quadro che emerge è chiaro: le forze dell’ordine italiane sono sotto organico e sempre più anziane. La mancanza di risorse umane adeguate, insieme all’invecchiamento del personale, rischia di compromettere la capacità operativa e di risposta ai problemi di sicurezza nelle città. Le nuove assunzioni, per quanto necessarie, non riescono a coprire i numerosi pensionamenti in arrivo, rendendo ancora più urgente un intervento strutturale.
L’impegno per garantire la sicurezza dei cittadini passa necessariamente attraverso un rafforzamento delle forze dell’ordine, ma soprattutto attraverso una pianificazione a lungo termine che possa risolvere le croniche carenze di personale e favorire il ricambio generazionale. Solo così sarà possibile affrontare in modo adeguato le sfide di sicurezza del futuro.