I Consiglieri regionali Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna del Gruppo Abruzzo Insieme intervengono sul disavanzo delle quattro aziende sanitarie. Un tema al centro del dibattito politico da giorni e che sarà oggetto di approfondito confronto la prossima settimana nella seduta congiunta delle competenti commissioni del Consiglio regionale. Alla vigilia di questa importante seduta, anche la componente civica della minoranza di centrosinistra mette in evidenza la grave situazione della sanità abruzzese e le responsabilità della maggioranza di centrodestra che sostiene il Governo Marsilio. “Pensiamo che l’espressione lacrime e sangue sia quella più adatta per rappresentare il quadro che si sta delineando. A prescindere da quali saranno i numeri definitivi del disavanzo, è ormai chiaro che gli abruzzesi pagheranno un caro prezzo per la cattiva gestione del centrodestra ed in particolare dell’Assessore Nicoletta Verì. I piani elaborati dalle quattro aziende sanitarie e poi rivisti dal Dipartimento guidato da Claudio D’Amario fino a qualche giorno fa oggi dimissionario, prevedono, infatti, tagli e risparmi che determinano un ulteriore peggioramento delle condizioni di assistenza e servizi erogati nella nostra Regione dove già si registrano, purtroppo, situazioni inaccettabili. Basti pensare”, dichiarano i Consiglieri di Abruzzo Insieme, “al dato delle prestazioni sanitarie scese da 158 mila nel 2018 a 137 mila nel 2023, alla circostanza più volte denunciata che in alcuni nosocomi la carenza di particolari farmaci costosi è ovviata chiedendo ai pazienti stessi di procurarseli acquistandoli all’esterno della struttura in cui sono ricoverati e alla grande questione delle liste di attesa. Quest’ultima rappresenta una delle principali criticità del sistema nonostante gli impegni assunti che a questo punto temiamo saranno tutti disattesi, a cominciare da quello contenuto nella Deliberazione della Giunta n.170 del 4 aprile 2022”. Il riferimento è al Piano operativo per il recupero delle liste di attesa approvato a seguito della Legge 234/2021 con la quale è stata disposta l’assegnazione alla Regione Abruzzo di oltre 10 milioni di euro. “A distanza di più di due anni”, continuano i Consiglieri Cavallari e Menna, “ci chiediamo quali azioni sono state messe in campo per il recupero delle prestazioni non erogate nel periodo dell’emergenza epidemiologica come, ad esempio, la specialistica ambulatoriale e lo screening per le quali sono state assegnate risorse per circa 5 milioni. Parliamo di risorse importanti ma chiaramente irrisorie difronte alla voragine da quasi 200 milioni che oggi si registra nei conti della sanità. Riteniamo che mai come in questo momento il diritto alla salute sia minacciato. Pertanto”, concludono i Consiglieri di Abruzzo Insieme, “auspichiamo che il Governo regionale si assuma le proprie responsabilità invece di fare finta di niente. È giunto il tempo di dire basta a quello che abbiamo visto anche nell’ultimo Consiglio regionale con l’Assestamento al Bilancio. Agli abruzzesi non servono le mance contenute in quel documento ma la garanzia di poter essere curati adeguatamente”.