È nelle righe di un emendamento dell’opposizione il “ritorno al futuro” della Regione Abruzzo. L’obiettivo è scardinare il Consiglio regionale dalle anacronistiche logiche della legge mancia, con la quale il centrodestra ha promesso, a soli due mesi dalle scorse elezioni regionali, di elargire ben oltre 22 milioni di euro a circa 2.300 associazioni tra cui scuole di ballo, di karate, padel e attività associative varie.
L’emendamento che abroga la legge mancia, e che traccia una scala di priorità tra le maggiori competenze della Regione Abruzzo, sarà presentato dall’opposizione domani nel corso del Consiglio regionale sull’assestamento di bilancio. La prima firma è del Capogruppo Luciano D’amico che spiega: “L’emendamento intende riportare i lavori dell’aula sulla giusta carreggiata, attraverso un più corretto e trasparente utilizzo delle risorse pubbliche, che contempli i principi giuridici di generalità e astrattezza, come previsto dalla nostra Costituzione, e che assegni le risorse attraverso bandi, in cui siano definiti i criteri di selezione, valore e utilità sociale delle attività da finanziare.
Quello a cui abbiamo assistito nel corso dell’ultima sessione di Bilancio, con l’approvazione della Legge mancia, è il ricordo sbiadito di una vecchia politica di cui sinceramente nessuno sente la mancanza; soprattutto in un momento in cui in Abruzzo è accertata la grave condizione economico/finanziaria dell’Ente regionale: disavanzo sanitario 2023 di circa 128 milioni euro, addirittura con previsioni in aumento per il 2024; innalzamento dei costi del trasporto pubblico locale per gli utenti; taglio lineare di oltre 30 milioni di euro, tra il 2024 ed il 2028, da parte del Governo al funzionamento degli enti locali; l’emergenza in cui versa la nostra agricoltura, a causa della peronospora.
In questo contesto perpetuare nella logica delle leggi mancia è davvero inaccettabile, per questo come Patto per l’Abruzzo abbiamo proposto che, accertata la disponibilità di maggiori entrate, i fondi a disposizione siano suddivisi in più parti e si proceda con:
• la creazione di un fondo nel Bilancio della Regione Abruzzo a beneficio di tutti i Comuni e delle quattro Province abruzzesi, per coprire i tagli del Governo Meloni per l’anno 2024, da destinare secondo criteri oggettivi, imparziali e trasparenti, che tengano conto della popolazione e del disagio territoriale;
• un sostegno al trasporto pubblico al fine di sostenere una politica di agevolazione tariffaria rendendo gratuito il TPL locale per le categorie usufruttuarie e più bisognose (under 18, over 60 e studenti), con l’obiettivo di renderlo totalmente gratuito entro la fine della legislatura;
• azioni volte a mitigare i danni da peronospora con ristori adeguati agli agricoltori;
• bando pubblico secondo i criteri di trasparenza e imparzialità per assegnare risorse ad associazioni ed enti del territorio con finalità meritevoli in ambito sociale, culturale, assistenziale.
L’adozione di queste misure ha l’obiettivo di contribuire alla risoluzione dell’attuale crisi in cui versa la nostra Regione e segna, sin da subito, una scala di priorità basate sulle reali competenze dell’Ente.
Sarà inoltre l’opportunità per dare un chiaro segnale di impegno a riportare il Consiglio regionale sulla strada della programmazione efficace, del rispetto dei territori e di chi li abita.
Le risorse pubbliche regionali – incalza D’Amico – sono di tutti i cittadini e non a uso e consumo dei governi di turno, che non possono decidere arbitrariamente, e solo attraverso l’indicazione dei consiglieri regionali, chi avrà un sostegno e chi no. E’ necessario scardinare questo modus operandi che ha già prodotto numerosi danni a tutti gli abruzzesi” conclude.