Nella sede della Cgil si sono ritrovate le articolazioni territoriali dei partiti e delle associazioni che, a livello nazionale, hanno depositato il quesito referendario; ovviamente, il comitato provinciale è aperto alle realtà locali che si riconoscano nella battaglia contro la legge.
L’obiettivo è avviare fin da subito la raccolta firme per l’abrogazione, dando vita ad una grande e diffusa mobilitazione in tutti i comuni della provincia dell’Aquila.
La legge darebbe agli Enti regionali la possibilità di richiedere un livello di autonomia differenziata su 23 materie; tra queste, la tutela della salute, l’istruzione, lo sport, l’ambiente, l’energia, i trasporti, la cultura e il commercio estero.
“La Legge approvata dal Parlamento – affermano i promotori del coordinamento – lede i diritti delle cittadine e dei cittadini, compromette l’unità del Paese e creerà danni allo sviluppo sociale ed economico dell’Italia. Non possiamo consentirlo: per questo, chiamiamo alla mobilitazione tutte le cittadine e i cittadini della provincia. Sono a rischio il diritto alla sanità pubblica, all’istruzione, alla salvaguardia dell’ambiente, alla sicurezza sul lavoro, alla possibilità stessa di promuovere nuove politiche industriali e di sviluppo capaci di creare lavoro stabile e di qualità, in particolare in Abruzzo e nelle regioni del Sud”.
Il primo appuntamento unitario per la raccolta firme sarà nella città dell’Aquila, lunedì 29 luglio dalle ore 18 alle 21, ai Quattro cantoni.
Sarà però possibile firmare già questa sera, giovedì 25 luglio, dalle 19:30 in Piazza d’Arti in occasione della Pastasciutta Antifascista.