CAPISTRELLO – Francesco Ciciotti è sospeso dalla carica di sindaco. E’ stata protocollata la nota del Prefetto di L’Aquila e il segretario comunale ha dato notifica della stessa al Consiglio.
“Vista l’ordinanza 1/2018 del 15 novembre scorso – si legge nella nota – con la quale il GIP presso il Tribunale di Avezzano ha disposto l’applicazione della misura degli arresti domiciliari a carico, tra gli altri, di Francesco Ciciotti sindaco del Comune di Capistrello. Considerato, che la previsione normativa di cui all’art. 11 comma 2 del D.L. 31/12/12 n.235 dispone che la misura cautelare consegue la sospensione di diritto dalle cariche di cui all’art. 10 comma 1 del medesimo decreto. Accertato che nel caso specifico sussistono i presupposti per la sospensione del predetto amministratore dalla carica ricoperta. Dichiara la sospensione di diritto, a termine di legge, del Sig. Francesco Ciciotti dalla carica di sindaco”.
Nel frattempo il clima generale in paese resta infuocato. Ognuno senza attendere la conclusione degli interrogatori di garanzia sente il dovere di intervenire sulla vicenda . Il clamore suscitato è enorme, i social sono scatenati e sembrano quasi volersi sostituire al lavoro del Tribunale. Ognuno ha il desiderio irrefrenabile di dare la propria versione , spesso con interventi che nulla hanno a che fare con le indagini, come quello di voler giustificare la totale estraneità ai fatti o delle denunce che hanno aperto questa ulteriore bruttissima pagina della storia amministrativa del paese. E’ il caso di ricordare che, nessuno in questo momento, a parte che svolge le indagini, può avere alcun elemento. Questo desiderio di entrare nella vicenda, quando tutto è ancora in corso, rappresenta una forma di non rispetto verso l’Arma e l’Autorità Giudiziaria. Nessuno ha la presunzione di conoscere o sapere più di altri , ma in questi casi, anche per rispetto delle numerose persone implicate, la cautela nei commenti e nei giudizi è d’obbligo. Questo nuovo scandalo che avvolge la comunità capistrellese, con molta probabilità allargherà ancora di più una ferita già di per sé molto aperta. In una popolazione dove più dell’ 80% delle persone è imparentata per giustificare l’atteggiamento e il comportamento degli uomini bisognerebbe prendere a riferimento il titolo di un famoso film ambientato a Sulmona. Una comunità attiva e responsabile deve guardare agli interessi generali, ma chissà perché sembrano prevalere sempre quelli di pochi. Se responsabilità ci sono state sarà il Tribunale ad accertarle, ma il futuro si preannuncia non facile.
La vicenda comunque andrà a finire, lascerà ulteriori spaccature nella popolazione con il prevedibile risultato di rendere ancora più irrespirabile un’aria già di per sé pesante. La riflessione è quanto meno opportuna se si desidera riportare il sereno negli animi della gente, altrimenti il distacco dalla cosa pubblica apparirà ancora più evidente dove egoismi, sospetti e tanto altro finiranno per prendere il sopravvento.