Leggiamo con stupore e disappunto la replica, nervosa, confusa e decontestualizzata, con cui la Direzione Generale ha tentato di distogliere l’attenzione dalla realtà dei fatti, proponendone una narrazione che dimostra la scarsissima conoscenza delle condizioni di lavoro a cui il personale della ASL è costretto. Altrimenti dovremmo pensare che, artatamente, siano stati dati e forniti numeri sul personale per non cercare soluzioni finalizzate al ripristino della legalità e del rispetto delle norme legislative e contrattuali in tema di orario di lavoro e standard assistenziali.
Vogliamo, quindi, condividere pubblicamente alcune riflessioni e porre qualche domanda al Direttore Generale della ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila.
Preliminarmente prendiamo atto che l’unico modo per ottenere risposte scritte da parte del prof. Romano, sia quello di comunicare a mezzo stampa, infatti, dal suo insediamento, NON HA MAI riscontrato nessuna nota ufficiale trasmessa tanto da questa Organizzazione Sindacale quanto dalle altre; ma su questo tema sarà il Giudice del Lavoro a stabilire se la condotta sia ascrivibile o meno ad una attività antisindacale posta in essere dalla ASL 1.
Tornando, invece, al tema della carenza di personale, nel prendere atto di quanto comunicato, non possiamo esimerci da una analisi degli stessi dati per ribadire che, all’interno dei Reparti e dei Servizi, il personale è assolutamente e palesemente sottodimensionato e quindi insufficiente a garantire il diritto alle cure alla cittadinanza, nel rispetto delle norme!
Infatti, la direzione della ASL afferma che “si è proceduto all’assunzione di personale per un numero complessivo di 1683 unità. Di questi 639 con contratto a tempo indeterminato, di cui 493 del comparto, 140 dirigenti sanitari e 6 del dipartimento tecnico e amministrativo. A questi numeri si aggiungono 465 stabilizzazioni di cui 415 del comparto, 48 dirigenti sanitari e 2 del dipartimento tecnico amministrativo. Ed ancora in aggiunta, 532 assunzioni a tempo determinato di cui 334 del comparto, 195 dirigenti sanitari e 3 del dipartimento tecnico amministrativo. Per non parlare, poi, di ulteriori 47 assunzioni tramite l’istituto del comando e di 43 concorsi di primariato, espletati, conclusi e contrattualizzati.”
Orbene, ammesso che siano effettivamente state effettuate 1683 assunzioni e di queste 639 con contratto a tempo indeterminato (in merito aspetteremo di poter leggere i dati che verranno forniti con il Conto Annuale), se ne desume che 1044 sarebbero le assunzioni a tempo determinato, ma la ASL sostiene che siano 532… Inoltre, il fatto che si sia proceduto alla legittima stabilizzazione del personale prevista da norme di rango nazionale, (personale che per la maggior parte era stato assunto in periodo antecedente alla nomina dell’attuale D.G., non significa che il personale sia aumentato ma che, appunto, il personale è passato da un rapporto di lavoro a tempo determinato a tempo indeterminato senza che si sia aggiunta una sola unità lavorativa in più rispetto a quelle in forza; anzi, a tal proposito, ricordiamo che il Direttore Generale, a differenza di quanto avvenuto in passato, ha negato la stabilizzazione del personale “15 octies” cessando quei rapporti di lavoro alla scadenza dei 36 mesi, generando, pertanto, una diminuzione del personale con esperienza qualificata!
Per quanto riguarda, invece, le 47 assunzioni avvenute con l’istituto del comando, la Direzione Generale omette di comunicare che, anche in questo caso, si tratta di personale già in forza nella nostra ASL prima del suo insediamento; inoltre, l’istituto del comando e quello dell’assegnazione temporanea per ricongiungimento al nucleo familiare, sono stati bloccati dal DG il che ha impedito a diverse lavoratrici e diversi lavoratori di poter rientrare nella nostra ASL per poi essere immessi in ruolo; tante lavoratrici sono state addirittura costrette a diffidare la ASL per vie legali…
Per quanto riguarda infine le altre assunzioni del comparto, molte di queste fanno riferimento alla graduatoria del concorso per Operatori Socio Sanitari, che questa organizzazione sindacale continua a chiedere di utilizzare, e che è servita per sostituire il personale assunto con le agenzie di somministrazione lavoro; procedura legittima, ma che, anche in questo caso, non ha prodotto unità lavorative in più rispetto a quelle precedentemente in servizio.
Esaurite queste poche considerazioni rispetto ai numeri dati dalla Direzione generale della ASL 1, vorremmo porre alcune domande alla stessa, auspicando che non vengano ritenute strumentali e faziose (laddove la medesima Direzione non intenda rispondere) e che non vengano omessi dati inconfutabili:
– Egregio dott. Romano, durante le passerelle in giro per i reparti, ha mai visto i turni di lavoro del personale?
Ha mai verificato se il personale fosse sufficiente?
Ha mai constatato che, nei confronti delle lavoratrici e lavoratori, venissero rispettate le norme riguardanti l’orario di lavoro? I riposi vengono garantiti? E la fruizione delle ferie?
Secondo Lei, è possibile organizzare nei reparti un orario di lavoro a copertura delle 24 ore con 7/8 infermieri oppure con 4 OSS?
E’ possibile rispettare il limite massimo previsto dal CCNL del n. delle reperibilità con 3 Tecnici di laboratorio?
E’ sufficiente, a distanza di oltre 25 anni dall’ultimo concorso per il personale amministrativo, l’assunzione di pochissime unità lavorative?
Sapete che cosa vuol dire andare a lavoro con la consapevolezza di essere, in termini numerici, sottodimensionati, vedersi i diritti calpestati o negati e svolgere comunque con estrema dignità e sacrificio personale la missione che si è chiamati a compiere?
Conosce il significato del concetto “continuità amministrativa” nel rispetto del quale poco o nulla interessa se le condizioni di disagio lavorativo siano state generate da chi Vi ha preceduto?
Ve lo diciamo noi, la risposta è NO, perché se invece di “calcare passerelle” aveste davvero toccato il dolore, la sofferenza ed il sacrificio che si respira nei luoghi di lavoro, siamo certi che la vostra risposta sarebbe stata un’altra.
Le questioni che abbiamo sottolineato rappresentano il reale grido di aiuto di moltissime lavoratrici e lavoratori di cui ci facciamo fieri portavoce.
Mancano medici, personale tecnico, infermieristico, OSS ed amministrativi e quelli rimasti in forza sono arrivati allo stremo; bisogna necessariamente adoperarsi per adottare misure URGENTI per il potenziamento del fabbisogno del personale e conseguente riqualificazione del lavoro e delle prestazioni erogate perché rivendicheremo e tuteleremo sempre il diritto costituzionale alla salute e al lavoro.
Se poi vogliamo parlare di numeri senza darli, e dei fatti inconfutabili, è bene ricordare che:
– la Direzione Generale, negli ultimi 2 anni, non ha mai partecipato ad una riunione sindacale, che tradotto in termini numerici, equivale a 0 presenze!
– I tempi per l’adozione di una Delibera per l’approvazione di una graduatoria di mobilità del personale infermieristico corrispondono a 13 mesi e, ovviamente, non possiamo conoscere i tempi delle eventuali assunzioni, perché chiedere il nulla osta per la mobilità alle ASL di tutta Italia, durante il periodo di ferie estive, non ci rassicura affatto!
– I tempi per l’adozione di una delibera per la semplice nomina di commissioni per i “restanti profili professionali” sono di 16 mesi! (avviso scaduto il 16 gennaio 2023 e delibera adottata il 15 maggio 2024 n. 1129).
– Mancata regolamentazione per le progressioni verticali e passaggi tra le aree, mancata regolamentazione per i differenziali economici (Ex PEO), mancata regolamentazione per la mobilità interna del personale, mancata applicazione per l’attribuzione degli incarichi di funzione a norma del CCNL 2019/2021 firmato a novembre 2022, mancato recepimento della Sentenza della Suprema Corte di Cassazione per l’attribuzione dei buoni pasto, mancata regolamentazione per i criteri sulla performance del personale, mancata comunicazione sulla costituzione dei fondi per il salario accessorio del personale, mancato stipula del Contratto Collettivo decentrato Integrativo, mancata comunicazione alla Regione Abruzzo degli accessi ai Pronto Soccorso che ha generato un ingente danno economico nei confronti del personale della ASL 1, mancato confronto sui processi di internalizzazione del personale sui servizi esternalizzati, ecc ecc.
Potremmo continuare con l’elenco delle cose non fatte dalla ASL ma, per il momento, preferiamo fermarci qui e non andare oltre e la Direzione della ASL 1 potrà fornire le dovute risposte anche pubblicamente.
In attesa, non resteremo inermi, ma continueremo a batterci affinché tutti i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori vengano garantiti, a partire dall’adeguamento del fabbisogno del personale che, nonostante le dichiarazioni rilasciate, continua ad essere insufficiente per garantire, nel rispetto dei dettami contrattuali e normativi, la piena erogazione dei servizi sanitari.
Tutto il personale merita il rispetto in primis da parte di chi è stato chiamato a dirigere questa ASL non attraverso l’esposizione dei curriculum ma mediante azioni concrete.