Si è conclusa la due giorni romana organizzata da Nazione Futura, il principale think tank del centrodestra italiano, e da Fondazione Ottimisti & Razionali, movimento di stampo progressista, con al centro del dibattito il futuro dell’Unione Europea in vista delle elezioni di giugno.
Tantissimi gli ospiti illustri: Maria Elena Boschi, Susanna Ceccardi, Marco Minniti, Giovanni Donzelli, Giuliano Amato, Deborah Bergamini, Giuseppe Provenzano e Tommaso Cerno, tra gli altri.
Per l’Abruzzo, presente il Presidente regionale di Nazione Futura, Nello Simonelli, Consigliere comunale di Avezzano, membro della Rete Europea dei consiglieri regionali e locali UE nonché dell’Officina sperimentale sui giovani delle Aree Interne, progetto promosso dal Comitato Tecnico Aree Interne (CTAI).
Nel suo discorso, ha posto un serio appello al centrodestra che si presenterà alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo: tutelare le Aree Interne dalle follie ecologiste di questi anni.
“La follia green e l’ecologismo degli ultimi 20 anni, anziché tutelare le Aree Interne d’Italia e d’Europa, hanno facilitato dinamiche deleterie quali spopolamento, inurbamento e gentrificazione. Sono state viste, da una certa intellighenzia rossoverde, come luoghi di svago nel weekend per cittadini metropolitani in cerca di relax, di paesaggi incontaminati e di specie animali curiose”.
“Hanno pensato, a Bruxelles, che a fronte di spopolamento crescente ed apparentemente irreversibile, causato da una scientifica e sempre maggior carenza di servizi, ci si potesse accontentare di avere qualche “percorso verde” in cui declinare l’esaltazione insensata dello slow life. Peccato che le Aree interne non possono essere questo: sono il cuore del Paese, che va tutelato, rappresentando oltre 4.000 comuni e circa 13 milioni di italiani, con lavoro, infrastrutture, servizi, sanità, istruzione e soprattutto zone economiche privilegiate, per dare modo a chi vuole scommettere su di esse di poterlo fare senza perdere in partenza”.
“C’è molto lavoro da fare, per cercare di attuare un rilancio dell’intera dorsale appenninica, nevralgica per l’intera Nazione. Se il centrodestra sarà in grado di declinare questa necessità in vista delle elezioni europee – conclude – avrà la possibilità di riuscire lì dove anni di tantissima ideologia verde e pochissimo pragmatismo hanno fallito”.