MASSA D’ALBE – Il sindaco di Massa D’Albe, Nicola Blasetti, nella mattinata di ieri, 19 marzo, ha revocato le cariche di vicesindaco e assessore a Marco Di Pangrazio e Gianluca Di Pangrazio, a dieci mesi dall’insediamento della nuova amministrazione comunale.
Nell’atto di revoca si fa riferimento alla “necessità di approccio e realizzazione alle linee di mandato, per raggiungere l’obiettivo di cui sopra si ritiene opportuno provvedere alla revoca di tutti i componenti attualmente in carica… Evidenziata l’importanza e l’urgenza di garantire al sindaco la possibilità di proseguire il programma di mandato e di assicurare la coesione e l’unità di indirizzo della Giunta”. Il primo cittadino nell’atto ha chiarito che “in seno alla maggioranza si è venuta a determinare una situazione che richiede una verifica politica e una riconsiderazione complessiva degli assetti di governo dell’ente”. L’ex vicesindaco si è chiesto “quali sono gli obiettivi e le linee di mandato che questa giunta comunale non gli ha permesso di conseguire a Blasetti”. Mentre l’opposizione con i consiglieri Antonio Mastrangelo, Gianni Mancini e Giovanni Ceglie ha chiesto al sindaco “di farsi da parte immediatamente per evitare che la comunità possa continuare a dibattersi nelle molteplici difficoltà che la affliggono”.
“La Giunta Comunale di Massa D’Albe non ha MAI dato voto contrario ad alcuna proposta di delibera presentata! MAI! Quindi, come è possibile che i componenti di una Giunta Comunale che votano all’unanimità qualsiasi proposta di delibera possono rappresentare un ostacolo al raggiungimento di obiettivi, linee di mandato e qualsivoglia scopo a cui si fa riferimento? Per aggiungere contraddizioni a contraddizioni, è agli occhi di tutti che proprio i due Consiglieri finiti, vittime dei giochi di potere del Sindaco, sono stati a dir poco motore trainante della nuova Amministrazione Comunale neo-insediata. Dalle giornate per il corso di pronto soccorso, al progetto di Comune cardio-protetto, ai molteplici finanziamenti ottenuti con vere e proprie cascate di soldi per l’Ente (borgo medievale, piazze, aree verdi, parcheggi, mezzo comunale), alle giornate di beneficenza nella Casa comunale seguiti dal Dott. Marco Di Pangrazio, al ritorno del seggio n. 3 in loco ad Alba Fucens, al cartellone unico degli eventi estivi, al nuovo regolamento cimiteriale con conseguente progetto per la realizzazione di nuovi loculi, al successo dei Mercatini di Natale di Alba Fucens portati avanti da Gianluca Di Pangrazio. E sicuramente ci sarà dell’altro che i diretti interessati potranno elencare. Date le vacillanti motivazioni sopra espresse e dopo un “conto così salato” di attività in pochi mesi di Amministrazione Comunale, la decisione del Sindaco sembra sempre più frutto di un capriccio o di una ripicca che poco si addice al comportamento di un Primo Cittadino. E se un Sindaco antepone le ripicche e i giochi di potere personali al bene della Comunità, o si ravvede in tempo oppure farebbe bene a lasciare spazio a qualcuno più capace e meno vacillante. Per il bene della Comunità stessa. Un paese schierato che ha a cuore il territorio ed amministratori per bene”.
L’OPPOSIZIONE INSORGE
“Dopo appena otto mesi la giunta comunale di Massa d’Albe è implosa”. Lo affermano i consiglieri di minoranza Antonio Mastrangelo, Giovanni Ceglie e Giovanni Mancini, in merito alla clamorosa contestazione messa in atto dai cittadini che oggi hanno affisso striscioni con scritte contro il sindaco Nicola Blasetti.
“A far detonare la miccia della protesta popolare”, dicono i tre esponenti di minoranza, “è stata la revoca da parte del primo cittadino degli assessori Gianluca e Marco Di Pangrazio, da lui stesso nominati pochi mesi fa. Una decisione che certifica la totale incapacità amministrativa nelle scelte degli uomini di cui avvalersi e un’assenza di idee e prospettive. Il disgusto per questo stato di cose è tale che i cittadini hanno sentito la necessità di collocare degli striscioni sul sito archeologico di Alba Fucens in cui si parla apertamente del fallimento del sindaco. Una sconfessione che arriva direttamente dalla comunità e che equivale alla delegittimazione totale del primo cittadino e della sua ormai ex giunta. Adesso il sindaco, tale solo sulla carta, rimetta il mandato e consenta nuove elezioni affinché l’elettorato possa scegliere un nuovo soggetto, capace e con le idee chiare, lontano dalle operazioni di piccola bottega fatte solo per tacitare i crescenti dissensi interni. Il primo cittadino si faccia da parte immediatamente per evitare che la comunità possa continuare a dibattersi nelle molteplici difficoltà che
la affliggono e che non hanno trovato uno straccio di soluzione”.
Antonio Mastrangelo
Gianni Mancini
Giovanni Ceglie