ROMA – Non è stata esattamente una passeggiata di piacere e una marcia trionfale per i Forzisti abruzzesi quella a Palazzo Grazioli, nell’ormai nota cena con Silvio Berlusconi. Nonostante le foto e i comunicati che qualcuno, in Abruzzo, cerca di far passare, la realtà sembrerebbe ben diversa.
A parte l’irritazione del Cavaliere per foto che, a quanto pare, non sarebbero state di suo gradimento, anzi, Martino, Pagano, Iampieri e De Angelis sarebbero tornati.. al verde, data la cena vegana, e soprattutto senza aver risolto alcun problema.
Berlusconi, a detta dei rumors ben accreditati dalle parti di Palazzo Grazioli a Roma, avrebbe semplicemente affermato di riparlare dell’Abruzzo al tavolo nazionale del centrodestra soprattutto con la Meloni. Di qui a trarne un impegno del cavaliere per ribaltare le decisioni già prese e far si di avere la scelta del candidato Presidente per Forza Italia, ce ne passa.
Appaiono quindi un po’ oltre misura le affermazioni di Martino «Abbiamo chiesto l’impegno di rinegoziare l’equilibrio sul tavolo nazionale e di riportare l’Abruzzo a Forza italia. Questo perché in Abruzzo Forza Italia ha tradizione e classe dirigente ed inoltre L’Aquila può fare leva su un tema importante come la ricostruzione post-terremoto e Berlusconi, che ha assicurato la sua presenza all’inaugurazione della Chiesa delle Anime Sante all’Aquila il prossimo 6 dicembre, userà proprio questo argomento con la Meloni», e di Pagano «Con convinzione e ricchezza di argomentazioni è stato ribadito al leader Berlusconi che Forza Italia in Abruzzo è l’unica espressione politica in grado di identificare e indicare un candidato autorevole e conosciuto in grado di vincere la competizione elettorale».
L’unico fatto uscito con tutta evidenza è che il gruppo si dimostra sempre meno compatto e se FdI ancora non esprime il candidato, Forza Italia non sta meglio, ammesso e non concesso che l’operazione di Pagano dovesse riuscire. Altro fatto incontestabile. Le Civiche di Fabrizio Di Stefano conquistano terreno e la loro speranza è che Giorgia Meloni non cada in tranelli tinti… d’azzurro.