L’assessore alla sanità della Regione Abruzzo, dopo anni di sonnolenza, sciorina dati scritti sul nulla. Gli abruzzesi sono arrabbiati ed esasperati: quasi l’8% rinuncia a curarsi, il 16% va fuori regione, mentre rispetto alle 25.000 prestazioni in meno il Covid non c’entra nulla. Non abbiamo accumulato meno prestazioni negli anni del Covid, abbiamo 25.000 prestazioni in meno rispetto a cinque anni fa. E’ molto diverso: la Verì lo sa o fa finta di non saperlo? Esca dal bunker e vada nelle strade, nei mercati, nelle piazze, nei CUP a chiedere alle abruzzesi e agli abruzzesi quanto sono lunghe le liste d’attesa. Vada a chiedere loro se sono soddisfatti del nostro sistema sanitario. Scoprirà che in qualche caso le liste non ci sono nemmeno, perché gli operatori rispondono che non c’è neppure una data.
Gli abruzzesi non si fanno prendere in giro dal soccorso dei ministri romani, dalle promesse di fondi che piovono in campagna elettorale e da una Regione sonnecchiante che si è ricordata dell’Abruzzo soltanto a 20 giorni dal voto, per la paura di perdere. Per fortuna manca poco e libereremo l’Abruzzo da chi ha perso anche il limite della vergogna.