(Adnkronos) – La Commissione Europea rivede al ribasso le stime della crescita nell'Ue e nell'Eurozona. Nelle previsioni economiche d'inverno, il Pil dell'area euro è visto crescere dello 0,8% nel 2024 (a fronte dell'1,2% stimato nello scorso novembre), dopo il +0,5% atteso per il 2023. Nel 2025 è stimato a +1,5%. Per l'Ue la crescita è vista a +0,5% nel 2023, +0,9% nel 2024 e +1,7% nel 2025. Nella zona euro, l'inflazione dovrebbe decelerare più rapidamente di quanto previsto in autunno, dal 5,4% nel 2023 al 2,7% nel 2024 e al 2,2% nel 2025; nell'Ue rispettivamente al 6,3%, 3% e 2,5%. Tra i maggiori Paesi dell'Unione, la Germania è confermata in recessione nel 2023 (-0,3%), con una ripresina nel 2024 (+0,3%), per poi passare a +1,2% nel 2025. La Francia, rispettivamente, +0,9%, +0,9% e +1,3%; la Spagna +2,5%, +1,7% e +2%, rispettivamente. L'Italia è attesa in crescita dello 0,6% nel 2023 (da +0,7% in autunno), dello 0,7% nel 2024 (in linea con la stima del Fondo Monetario Internazionale, in calo rispetto al +0,9% stimato a novembre) e dell'1,3% nel 2025. L'Olanda +0,2%, +0,4% e +1,6%, rispettivamente. Fuori dall'Eurozona, la Polonia è vista a +0,2%, +2,7% e +3,2%. I "rischi" per le prospettive dell'economia europea "pendono verso risultati più avversi" di quelli previsti, il che "non è buono", dice il commissario all'Economia Paolo Gentiloni, in conferenza stampa a Bruxelles. "L'incertezza – prosegue – resta eccezionalmente elevata, tra protratte tensioni geopolitiche e il rischio di un ulteriore allargamento della crisi in Medio Oriente. Internamente, i rischi sono più equilibrati". "L'economia europea si è lasciata alle spalle un anno estremamente impegnativo, in cui una confluenza di fattori ha messo a dura prova la nostra resilienza. La ripresa prevista nel 2024 sarà più modesta di quanto previsto tre mesi fa, ma riprenderà gradualmente ritmo, sulla scia di un aumento dei prezzi più lento, dell'aumento dei salari reali e di un mercato del lavoro straordinariamente forte", afferma il commissario europeo all'Economia. "Si prevede – aggiunge – che gli investimenti reggeranno, sostenuti dall’allentamento delle condizioni di credito e dal flusso di finanziamenti della Recovery and Resilience Facility. Nel 2025, la crescita è destinata a stabilizzarsi e l’inflazione dovrebbe scendere fino a livelli prossimi all'obiettivo del 2% della Bce. Le tensioni geopolitiche, un clima sempre più instabile e una serie di elezioni cruciali in tutto il mondo quest'anno sono tutti fattori che aumentano l'incertezza attorno a questa prospettiva". Poi, a chi gli chiede se ritiene che possa essere necessaria una manovra correttiva nella prossima primavera, vista la revisione al ribasso delle stime di crescita del Pil italiano nel 2024, Gentiloni risponde: "Non è il modo di agire della Commissione Europea, parlare di manovre correttive. Tantomeno di fronte a cambiamenti dello zero virgola di questa o quella previsione. Sicuramente si può dire che le previsioni, per quanto riguarda l'Italia, sono largamente nella media europea, come del resto succede da dopo la pandemia. Credo sia una valutazione che può dare fiducia anche all'economia" del nostro Paese. Quanto ai prezzi del greggio "sono diminuiti dall’autunno e dovrebbero continuare a diminuire gradualmente nel 2024 e nel 2025", è la previsione della Commissione Europea, dice Gentiloni. "Il previsto rallentamento della crescita negli Stati Uniti e in Cina – spiega – pesa sulla domanda, mentre dal lato dell’offerta i Paesi non Opec stanno compensando i tentativi del cartello di restringere il mercato". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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