AGI – “Siete proprio sicuri che sia proprio lei? Me l’hanno ammazzata!”. Georgeta Croceanu, la mamma di Andreea Rabciuc, scomparsa all’alba del 12 marzo 2022, lo ha chiesto ripetutamente e tra le lacrime ai carabinieri. Quando, ieri pomeriggio, si è sparsa la voce del ritrovamento di alcune ossa, i brandelli di un giubbotto bianco e uno scarponcino nero all’interno di un casolare fatiscente a Castelplanio, ha chiesto agli uomini dell’Arma di accompagnarla sul posto insieme al suo attuale compagno.
Dal primo esame di quei brandelli di abbigliamento ci sarebbero pochi dubbi sull’identità della persona. La mamma di Andreea è rimasta solo per pochi minuti: l’hanno riaccompagnata a casa, in attesa che l’esame del dna confermi che quei resti appartengono davvero alla figlia, scomparsa dopo una cena con una coppia di amici, Aurora e Francesco, e il fidanzato Simone Gresti, con il quale ebbe una lite.
L’uomo risulta ad oggi, essere l’unico indagato per la scomparsa della giovane donna: la procura di Ancona, che nell’aprile scorso ha ottenuto dal gip la seconda proroga delle indagini per altri 18 mesi, ipotizza i reati di sequestro di persona e di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’uomo si è sempre dichiarato estraneo a ogni forma di violenza nei confronti di Andreea, che a suo dire si sarebbe allontanata volontariamente e da sola.
Ieri, fino a tarda ora, insieme al personale della scientifica dei carabinieri, era presente l’avvocato di Gresti, Emanuele Giuliani: “Simone è sconvolto”, si è limitato a dire. La pm Irene Bilotta, che coordina le indagini sulla scomparsa di Andreea, non ha rilasciato dichiarazioni: se l’esame del dna dovesse confermare che quei resti appartengono alla 27enne scomparsa è ipotizzabile che l’ipotesi di reato diventi più grave. Gli esami su ossa e brandelli di abbigliamento, rinvenuti su una scala, dovranno chiarire anche le cause della morte e dove sia realmente avvenuta.
Il casolare di Castelplanio è distante poche centinaia di metri dal luogo dove, il 12 marzo 2022, Andreea, Simone e la coppia di amici (ascoltati più volte dagli inquirenti, ndr.) cenarono insieme all’interno di una roulotte. L’edificio era stato già oggetto di almeno una perlustrazione, due anni fa, con l’ausilio dei cani molecolari, e aveva dato esito negativo. Non è chiaro, però, se le ricerche si siano estese anche alla zona dichiarata inagibile, nella quale non sarebbero mai entrati da due anni a questa parte i due fratelli che hanno l’usufrutto di quell’area, stando a quanto hanno raccontato ai carabinieri.
Quando però uno dei due ha notato una finestra sfondata al piano terra ed è entrato nel locale inagibile, ha notato delle ossa umane, i resti di un giubbotto e una scarpa su una scala. L’esame del dna dovrà chiarire se i resti ritrovati in un casolare nell’Anconetano appartengono alla 27enne scomparsa all’alba del 12 marzo 2022. Ora mamma Georgeta potrà avere le risposte che ha atteso per quasi 21 mesi.