(AGI) – Avezzano (L’Aquila), 14 ott. – Un ottimo successo di pubblico ha caratterizzato la presentazione ieri pomeriggio ad Avezzano, presso Palazzo Torlonia, della ristampa anastatica della “Reggia Marsicana” a cura della Fondazione Carispaq. Un’opera monumentale ma soprattutto visionaria e insieme scientifica scritta dallo storico abruzzese, originario di Celano, Pietro Antonio Corsignani e data alle stampe quasi tre secoli fa, nel 1738 a Napoli per i tipi Il Parrino. La ristampa presentata e’ stata invece curata da Erminio Cavalli. “La Fondazione Carispaq con la pubblicazione della copia anastatica della Reggia Marsicana di Pietro Antonio Corsignani – dichiara il presidente Marco Fanfani – rinnova il suo impegno per la riscoperta e ricostruzione di una memoria storica che rischia di andare dispersa se non, addirittura, dimenticata. Un impegno che ha preso il via alcuni anni fa con il progetto editoriale ‘Tesori Tipografici Aquilani’ nell’ambito del quale, nel 2013, la Fondazione pubblico’ sempre in copia anastatica, l’ ‘Historiae Marsorum’ di Muzio Febonio. In una ideale continuita’ di azione si propone adesso questa nuova opera che e’ altresi’ la riscoperta di un autore non meno noto del Febonio e del suo lavoro piu’ importante; un libro che e’, non soltanto un utile strumento per la consultazione e per la ricerca ma anche un sottile, prezioso e fragile incontro tra cronaca e leggenda”. La Reggia Marsicana e’ un’impresa di Corsignani e oggi rappresenta una delle avventure storiografiche piu’ profetiche e avvincenti delle antiche vicende del popolo dei Marsi. “Una fonte storiografica complessa e preziosa, che l’abilita’ del raffinato studioso e uomo di fede riesce a costruire con sguardo critico e severo – spiega Erminio Cavalli curatore della copia anastatica – per raccontarci, e non semplicemente descriverci, le vicende storiche e religiose della sua citta’ natale. Quello che doveva essere un semplice compendio alla gia’ nota Historiae Marsorum del conterraneo Muzio Febonio, acquista col tempo il carattere di una rinnovata esperienza linguistica”. Un letterato dunque fra i piu’ rappresentativi della cultura marsicana a cavallo del settecento Pietro Antonio Corsignani, sebbene tanto esiguo e raro e’ il materiale di cui oggi si dispone per studiare e capire la sua opera di letterato e poeta. “Non di meno, la stessa ricerca ha portato – aggiunge lo scrittore Sergio Iacoboni – ad identificare quello che resta vivo del Corsignani, cioe’ di una sua visione della storia riunita in uno stile particolare e distintivo, per toni e contenuti, quasi volto a cogliere un’esigenza dell’anima dove il confine con la verita’ talvolta sfuma nella passione di chi, come il Corsignani, vede la propria dimensione spirituale riannodata alle tante comunita’ della sua Reggia Marsicana, fatta di chiese, santi, miracoli e leggende, ed ancora di antichi conti e le tante castella, fiumi e laghi, ma soprattutto di uomini e donne, epigoni, nel loro insieme, di una sacralita’ popolare irrinunciabile”. Con l’occasione della presentazione sono state esposte al pubblico delle vere chicche riguardanti l’attivita’ del Corsignani. La prima e’ un inedito manoscritto del nostro, risalente al 1710 riguardante il “De Viris illustribus Marsorum” scoperto nella biblioteca degli eredi del Corsignani da Sergio Iacoboni che ha spiegato come questo documento sia una vera rarita’ perche’ presenta le correzioni le aggiunte ed altre note di pugno dello storico celanese mai date alle stampe; insieme al manoscritto sono state esposti la Croce ed i Sigilli Vescovili di Pietro Antonio Corsignani e l’originale della Reggia Marsicana di Proprieta’ dell’ Archivio Biblioteca Enea Merolli di Avezzano. (AGI)
Red/Ett