L’AQUILA – In una nota alla stampa, il Consigliere Regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, ha segnalato una sua lettera inviata al Direttore della Asl1, Ferdinando Romano e all’Assessore regionale, Nicoletta Verì riguardo la gestione sanitaria nell’Alto Sangro.
Egregio Assessore, egregio Direttore,
vi sarà sicuramente nota la situazione grave e incresciosa che da tempo assilla i cittadini dell’Alto Sangro per la carenza dei più basilari servizi sanitari. Una logica “ragionieristica” spinge a ridurre i servizi dove l’utenza è scarsa e questo determina una sorta di accanimento verso le piccole realtà soprattutto montane o isolate, già segnate da un doloroso e annoso fenomeno di abbandono. La conseguenza è che proprio la riduzione di servizi (sanitari, scolastici, di trasporto) insieme ai costi e ai disagi della vita quotidiana alimenta ulteriore spopolamento in una spirale infinita che condanna i nostri borghi alla morte.
Il paradosso è che questa condizione coinvolge anche territori che vengono considerati “pregiati” dal punto di vista ambientale, turistico e dunque economico, e vantati spesso dalla politica come piccoli fiori all’occhiello da promuovere e sostenere.
Parliamo, proprio in questo caso, dei paesi che sono il cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e che, insieme ai residenti, ospitano migliaia di turisti in diversi mesi dell’anno. Ecco perché è semplicemente assurdo e grave che realtà come Pescasseroli, Pescocostanzo, Opi, Villetta Barrea, Civitella e Barrea siano privi della Guardia medica che è fondamentale per assicurare la continuità assistenziale e di un presidio del 118 con un’ambulanza medicalizzata.
Se a ciò si aggiunge il rischio che i medici di base che andranno in pensione non saranno sostituiti, il quadro che ne emerge è veramente drammatico. Insieme a tutti i Sindaci della zona, la CGIL ha avviato da tempo una mobilitazione per sensibilizzare le autorità e già domenica la raccolta di firme avviata a Pescasseroli per chiedere il potenziamento dei servizi sanitari ha ottenuto centinaia di firme e di adesioni.
Ero già intervenuto sul tema in occasione dello sciopero nazionale dei medici e del personale sanitario per stigmatizzare la situazione e il modo cinico – una semplice email – con cui la ASL1 aveva comunicato la riduzione del servizio. Ora torno a sollecitare un impegno non più eludibile: il diritto alla salute, alla sicurezza e alla vita deve essere la priorità per tutti. Vi chiedo perciò di attivare tutti gli atti istituzionali, politici e amministrativi necessari per dare una risposta all’appello di cittadini, Sindaci e associazioni impegnate in una sacrosanta battaglia di civiltà.