CELANO – C’è un cantiere in corso per la realizzazione di una scuola per milioni di euro e poi ci sono il Pd, i consiglieri Marcanio e Cotturone con il redivivo Gesualdo Ranalletta, di cui nessuno sentiva la mancanza francamente, che raccolgono le firme per non farla fare e, allo stesso tempo, non dicono a nessuno dove loro la vorrebbero far sorgere.
Evidentemente hanno dimenticato che, al posto della scuola, gli stessi avrebbero creato una funivia: celebri sono le foto del segretario comunale Natalini, durante il comizio elettorale in Piazza Aia mentre sbraita, con la bava alla bocca, per sostenere il paventato progetto sulla funivia affermando, tra l’altro che la costruzione di scuole rientra nella ordinaria amministrazione. Solo per lui però. Allo stesso modo ha già dimenticato il terremoto dell’Aquila, quello di Amatrice e il fatto, oggettivo, che molti studenti, nella nostra provincia, fanno lezione nei container a partire dai più piccoli e che, nel nostro comune, le scuole avevano oltre 70 anni.
Tutti sanno che il requisito fondamentale di un asilo nido è la centralità nel tessuto urbano e che a Celano non vi sono altri siti centrali oltre piazza Aia. Solo loro, palesemente, ne sono ignari: a dimostrazione della loro pochezza amministrativa. Chi pagherebbe, oggi, un contenzioso per milioni di euro alla ditta che sta costruendo la scuola? Solo i celanesi, non di certo loro.
Ed allora l’amministrazione vada avanti per la sua strada, perché è ad essa che i celanesi hanno riposto fiducia. Vada avanti col suo programma elettorale come sta facendo: col parco giochi al Crocifisso che è il sito idoneo per farlo, con le scuole, la riqualificazione dei quartieri, la mitigazione del rischio idrogeologico, le strutture sportive, l’edilizia popolare, il turismo, la cultura, le fogne, la pubblica illuminazione. I celanesi a fine mandato la giudicherà solo per questo, perché sono molto più intelligenti rispetto a chi crede di prenderli in giro con argomentazioni sterili e strumentali senza mai proporre nulla di costruttivo, o peggio ancora, mettendo in atto solo attacchi riprovevoli che riguardano la sfera personale e professionale delle persone che nulla hanno a che fare con la politica. Piuttosto, queste persone, si chiedano perché sono arrivati, dopo 20 anni di sonore sconfitte elettorali, alla totale inconsistenza politica e sociale.