di Americo Tangredi
AVEZZANO – Incredibili sono le notizie che giungono sulla figura della Serva di Dio Madre Teresa Cucchiari. I resti ossei che sono stati rivenuti all’interno dello scavo archeologico della collegiata di San Bartolomeo appartengono proprio alla Serva di Dio in questione. Tale sensazionale notizia è stata confermata da organi ufficiali che hanno studiato i resti confrontandoli con il DNA di alcuni familiari di Madre Teresa. La sepoltura era ubicata all’interno del sacello dei sacerdoti semplici e questo sottolinea due cose: l’importanza della figura della suora e la novità di una sepoltura femminile all’interno di un complesso sepolcrale tutto dedicato al mondo ecclesiastico maschile. Sembra qualcosa che esce fuori dalla nota serie tv CSI, ma questa notizia ci permette di riappropriarci delle pagine della nostra storia che sono state violentemente strappate dal terribile sisma del 13 gennaio 1915.
Ma perché la figura di Madre Teresa Cucchiari è così legata ad Avezzano? Innanzitutto bisogna dire che la Serva di Dio nacque a Roma, proprio dietro piazza Barberini, da genitori semplici e molto religiosi. E proprio la vicinanza alla chiesa di San Carlo alle quattro fontane gli fece percepire il carisma dell’Ordine Trinitario fondato da San Giovanni de Matha. Entrata nell’ordine – nel 1760- iniziò a progettare la congregazione delle Maestre Pie dell’Ordine dei trinitari scalzi con lo scopo di diffondere il Verbo di Dio alle ragazze povere ed emarginate. La sua regola venne approvata da papa Clemente XIII ma dietro c’era il vicario generale di Roma il cardinal Marcantonio Colonna. L’amicizia con la famiglia Colonna gli fu molto preziosa per Madre Teresa visto che la sua prima missione fu ad Avezzano, luogo in cui c’era il contestabile Lorenzo Colonna, fratello del cardinale.
Comunque, Teresa e alcune sue sorelle si mossero verso Avezzano il 25 settembre del 1762: ma l’accoglienza da parte del clero locale non fu proprio delle più tranquille. Il vescovo dei Marsi Benedetto Mattei, per ovvie ragioni politiche, decise di dare la sua solenne protezione alle suore e gli concesse un edificio accanto alla collegiata di San Bartolomeo, in centro città. Da li nacque la prima scuola intitolata alla Santissima Trinità. La scuola nacque con la nobile intenzione di garantire l’istruzione gratuita e favorire il riscatto sociale delle ragazze più povere e emarginate. La fama della scuola della suora romana si diffuse in tutto l’Abruzzo ed anche nella sua Roma, presso la basilica di Santa Prassede.
Per quaranta anni suor Teresa resse il monastero di Avezzano fino a quel 10 giugno del 1801 quando morì. Si narra che al suo funerale ci fu un gran numero di persone; la suora che era vista con sospetto all’inizio divenne un punto di riferimento per la città. Venne sepolta, come si affermava prima, nel sacello dei sacerdoti semplici.