L’AQUILA – “Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 la destra al completo in Abruzzo ha preso il 48%, mentre la non destra, tutta insieme, ha preso il 52%. Bastino questi numeri per dire che se noi saremo bravi a mettere insieme tutte le forze del cosiddetto campo largo, possiamo vincere le elezioni regionali della primavera prossima, smussando le divisioni che in realtà non sono così eccessive, unendoci intorno ad un programma credibile e ambizioso, trovando a quel punto e con pari dignità il candidato presidente migliore”.
Così, nell’intervista streaming ad Abruzzoweb il consigliere regionale del Partito democratico, Pierpaolo Pietrucci, che lancia bordate alla giunta del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, “terz’ultimo in Italia per gradimento”, e che “vive a Roma e che quando decide di venire in Abruzzo c’è un autista pagato dalla Regione che va a prenderlo e riportarlo”, ponendo l’accento in particolare sulla disastrosa situazione della sanità, in particolare alla Asl provinciale aquilana, e sulla disoccupazione.
“Questa destra – spiega Pietrucci – è particolare, anche a livello europeo, diversa dal Movimento sociale italiano oppure dalla destra liberale che abbiamo conosciuto, è una destra molto strutturata e verticistica, corporativa, regressiva e culturalmente autarchica, e per fronteggiare questa destra si devono mettere insieme tutte le forze politiche che decidono di non essere regressive, e soprattutto che hanno alla base il rispetto dell’articolo 3 della costituzione, secondo cui ‘tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’”.
Come Partito democratico, prosegue il consigliere regionale, “stiamo già lavorando a costruire un’alternativa, assieme a tutte le forze di opposizione presenti in consiglio, con il Movimento 5 stelle, con Americo Di Benedetto, con Sandro Mariani e Marianna Scoccia. Guardiamo con attenzione al mondo civico, ad esempio al progetto avviato dal sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, ai fermenti in atto nel mondo dell’associazionismo. Del resto anche tra le imprese, c’è crescente preoccupazione solo all’idea di affidare l’Abruzzo altri cinque anni a quella che io ritengo una delle peggiori giunte regionali che abbiamo mai avuto, guidate da un presidente, Marco Marsilio, che non conosce l’Abruzzo, un presidente che vive a Roma e che quando decide di venire qui, c’è un autista, pagato dalla Regione, che va a prenderlo e riportarlo a casa”.
Parole dure sulla sanità: “Il trend è un affievolimento degli investimenti sulla sanità pubblica e un potenziamento della sanità privata. Paghiamo in Abruzzo una mala gestione delle risorse, il progressivo depotenziamento dell’ospedale dell’Aquila che ora è in una situazione disastrosa. Faccio un solo esempio: una persona mi ha chiamato per evidenziare il fatto che gli hanno fissato una importante risonanza magnetica all’ospedale San Salvatore dell’Aquila a nove mesi, mentre a tre mesi all’ospedale di Castel di Sangro. Tempistiche inaccettabili per prestazioni che dovrebbero essere urgenti. Questa persona ovviamente si è dovuta rivolgere alla sanità privata, pagando la prestazione di tasca sua. Ed è questo è l’aspetto grave: stiamo creando una sanità di serie b ovvero quella pubblica e non funzionante, e una sanità di serie A, quella privata, a cui però hanno accesso solo coloro che hanno disponibilità economiche. Ma il Partito democratico è fermamente schierato a difesa della sanità pubblica”.
Altro tema centrale per Petrucci è quello del lavoro e del sociale: “i dati per l’Abruzzo sono inesorabili e condannano l’esperienza della giunta Marsilio, che d’altronde, attesta la classifica del Sole 24 ore pubblicata qualche giorno fa, è al terz’ultimo posto per gradimento tra i presidenti di regione italiani. Noi abbiamo 135.000 persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, 50.000 persone che hanno abbandonato l’Abruzzo negli ultimi anni, e nei primi nove mesi del 2022 l’Abruzzo ha fatto registrare meno 39.000 unità lavorative. E’ evidente che si è lavorato molto male in questi anni, a fronte di una caterva di soldi che il centrodestra di Marsilio ha avuto a disposizione, mentre noi, nella legislatura precedente, avevamo a che fare con il piano di rientro dal debito della sanità, con il bilancio completamente ingessato e vincolato”.