L’Aquila. Da oltre un anno il Collegio Regionale dei Maestri di Sci Abruzzo è bloccato a causa di una grave discriminazione interna che ha colpito alcuni dei suoi iscritti. In sede di rinnovo delle cariche, il Consiglio Direttivo uscente ha adottato una norma che ha impedito ad alcuni professionisti di potersi candidare, oltre che di poter esercitare il proprio diritto di voto verso i colleghi candidati.
Lo stesso Consiglio, infatti, poi decaduto e non ancora rinnovato, elaborò un “elenco speciale” all’interno del quale vennero iscritti una serie di maestri di sci ritenuti non in attività, ai quali non veniva garantito più il diritto di elettorato attivo e passivo. Tra questi figuravano anche donne in stato di gravidanza e soggetti portatori di disabilità. Una vicenda che le persone colpite da tale discriminazione hanno portato più volte all’attenzione del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e della Giunta Regionale, sollecitandoli anche mediante la sottoscrizione di una raccolta firma molto partecipata.
“Trovo l’accaduto estremamente grave”, commenta il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele, “anche in considerazione del fatto che la Regione Abruzzo è rimasta silente costringendo così, i soggetti che hanno visto escluso il proprio diritto di elettorato attivo e passivo, a ricorrere alle aule di tribunale dai quali sono usciti sempre vincenti. Finalmente, infatti, è intervenuta una sentenza del Tar che riconosce l’illegittimità delle scelte e impone alla Regione Abruzzo di commissariare il Collegio sopra citato”.
Si dovrà così procedere al rinnovo del Consiglio Direttivo eliminando qualsiasi forma di discriminazione precedentemente introdotta. “Per questo motivo mi sono attivato per interessare la Commissione Vigilanza affinché faccia luce sull’accaduto. Non solo, si dovrà prestare particolare attenzione anche alle scelte che il commissario nominato dalla Regione Abruzzo sarà chiamato ad applicare”, spiega il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele.
“Sono molteplici le criticità che permangono per il rinnovo, soprattutto in considerazione del fatto che il regolamento vigente in base al quale procedere per il rinnovo del Consiglio Direttivo è del 1999, quindi realmente obsoleto e non allineato con l’evoluzione della normativa nazionale e della professione stessa – prosegue Fedele. Altrettanto clamore desta l’ammontare delle spese legali derivanti dai diversi giudizi che il vecchio Consiglio Direttivo dei maestri di sci ha deciso di intentare. Occorre sottolineare come dagli stessi ne sia sempre uscito perdente, per un monte spese che potrebbe superare i novantamila euro. Somma ingente che, ovviamente, resterebbe a carico del Collegio dei Maestri di Sci”.
“Non posso accettare in silenzio tali discriminazioni e ai professionisti coinvolti in questa vicenda va la mia più sincera e incondizionata solidarietà. Mi spenderò in prima persone affinché le procedure che il commissario si troverà ad adottare non compromettano o limitino in alcun modo i diritti di ognuno dei maestri di sci iscritto all’albo” conclude.