L’AQUILA – Nemmeno la pioggia battente, caduta l’altro ieri sull’Aquila, è riuscita a fermare la grande festa di “Architetti al Centro”. Nonostante le condizioni meteo non proprio felici, le tante iniziative programmate per la manifestazione – ideata dall’Ordine degli Architetti della Provincia dell’Aquila per “Open! 2023” -, unite all’entusiasmo e alla tenacia degli organizzatori, sono riuscite comunque ad animare un sabato altrimenti uggioso, coinvolgendo e facendo incontrare tra loro professionisti, cittadini e semplici curiosi. Insomma, l’obiettivo di aprire il mondo dell’architettura aquilana al resto del territorio è stato raggiunto: la partecipazione trasversale all’evento, scopo primario dell’intera iniziativa, alla fine c’è stata eccome, tra appuntamenti culturali e momenti di dibattito. Una partecipazione significativa tanto nei numeri quanto nel coinvolgimento, capace di innescare quel dialogo tra cittadinanza e addetti ai lavori che nelle intenzioni dell’Ordine ha rappresentato, sin dall’inizio, il senso più profondo e autentico di “Architetti al Centro”.
<<Siamo soddisfatti del risultato – ha spiegato Sara Liberatore, Presidente dell’Ordine. È stata una giornata intensa, caratterizzata da tante attività e, soprattutto, da un continuo e proficuo scambio di idee. Per tutto questo vorrei per prima cosa ringraziare tutti coloro che, con impegno e partecipazione, hanno contribuito al successo dell’iniziativa, in particolare i colleghi della Commissione Cultura del nostro Ordine e il Comune dell’Aquila per il sostegno concesso. La nostra adesione a “Open! 2023”, la più grande manifestazione di architettura diffusa sul territorio nazionale – ha continuato Liberatore -, è nata con la precisa e convinta volontà di dare vita ad un confronto aperto su quale sia il ruolo sociale e culturale dell’architetto nel mondo di oggi. E in questo senso, possiamo dire che attraverso l’evento di ieri abbiamo compiuto un primo, significativo passo nella direzione giusta>>.
L’accensione della speciale illuminazione che ha tinto di giallo la sede dell’Ordine di via Saragat, avvenuta venerdì 23 giugno, ha fatto da suggestivo prologo all’evento vero e proprio andato in scena il giorno successivo, denso di appuntamenti culturali, tavoli tematici e occasioni di confronto. Già a partire dalla tarda mattinata, nel cuore del centralissimo Corso Vittorio Emanuele II, la grande installazione site-specific – ideata ad hoc per l’evento dalla Commissione Cultura e dedicata all’architetto Mirko Bottoni, già membro della Commissione, scomparso prematuramente un mese fa – ha attirato da subito l’attenzione e la curiosità, nonché gli obiettivi fotografici, di molti passanti. Nel corso della giornata, il fotografatissimo modulo circolare di colore giallo, simbolo più evidente dello spirito della manifestazione, ha così progressivamente assunto il ruolo di catalizzatore dell’attenzione, risultando il vero fulcro dell’evento attorno cui si sono svolte le varie iniziative in programma. Iniziative che, ciascuna a suo modo, hanno saputo coinvolgere i partecipanti, reinterpretando la funzione dello spazio pubblico cittadino e restituendolo al suo ruolo originario: quello, cioè, di un luogo in cui persone provenienti da contesti differenti possono incontrarsi e confrontarsi tra loro.
<<Con la Commissione Cultura abbiamo lavorato con passione ed impegno alla realizzazione dell’evento – ha sottolineato il Consigliere Referente della Commissione Cultura, Lorenzo Nardis. È stata una giornata di confronto sui temi dell’architettura e di riflessione sulla progettazione dello spazio pubblico, il cui fulcro è stata proprio l’installazione site-specific realizzata per la manifestazione>>.
A pochi passi dall’installazione, nella splendida cornice offerta dalla corte di Palazzo Cipolloni-Cannella, è stata poi inaugurata la mostra collettiva “Architettura e fotografia: la Piazza come luogo urbano”, esposizione fotografica delle 12 opere selezionate al termine dell’omonimo contest lanciato nei mesi scorsi dall’Ordine. Contest che ha avuto, naturalmente, anche un vincitore, premiato in chiusura dell’evento dal Consigliere dell’Ordine Lorenzo Nardis: si tratta di Alessandra Condello, la quale si è aggiudicata il primo premio con il suo scatto di Piazza delle Macchiole di Marsia, località montana nel comune di Tagliacozzo. Una foto che, come si legge nelle motivazioni fornite dalla giuria selezionatrice, “coglie in pieno la criticità di uno spazio pubblico che nello scatto appare vuoto e disadorno, rappresentazione dei molti ‘non luoghi’ presenti in ogni territorio”, capace di condurre “il pensiero del visitatore esattamente dove l’autrice vorrebbe, ovvero nei luoghi che abitano i nostri spazi senza tuttavia essere abitati dalle persone”.
“Architetti al Centro” ha così rappresentato l’incoraggiante inizio di un percorso che porterà l’Ordine ad agire sull’intero territorio provinciale con nuovi eventi e manifestazioni. La volontà è infatti quella portare nei prossimi mesi i contenuti del progetto in altri luoghi del territorio aquilano, come fosse una sorta di carovana itinerante capace, durante il suo viaggio, di coinvolgere l’intera provincia attraverso varie iniziative, differenti tra loro ma tutte dirette verso il medesimo obiettivo.
<<In futuro prevediamo di condurre il progetto “Architetti al Centro” anche in altre città, come ad esempio quelle di Avezzano e Sulmona – ha concluso la Presidente Liberatore. Non bisogna dimenticare che la nostra è una provincia estesa e orograficamente frammentata, motivo per cui la nostra missione sarà quella di cercare di riunire idealmente l’intero territorio provinciale attraverso l’architettura>>.