Giulia Tramontano è stata uccisa dal fidanzato Alessandro Impagniatello ed insieme a lei è stata uccisa anche la creatura che portava in grembo!
Dopo un primo tentativo di depistaggio, con cui aveva provato a far credere che Giulia fosse scomparsa, lui ha confessato di averla assassinata: è l’ennesimo femminicidio compiuto da un uomo che si è sentito onnipotente.
Davanti alla scoperta della doppia vita del fidanzato, che aveva una relazione parallela, la reazione dell’ uomo è stata quella di togliere la vita a Giulia, senza pietà, senza scrupolo alcuno.
Non è stato un raptus, non è stata follia ma è esercizio lucido della violenza. È la conseguenza della cultura del possesso che da secoli vede l’uomo in una posizione di supremazia e dominio rispetto alla donna.
Non possiamo dimenticare che in un tempo, non così lontano, si parlava di delitto d’onore.
La violenza, nella maggior parte delle volte, è una scelta.
La scelta di chi è un analfabeta emotivo, di chi è immaturo, di chi considera l’altra persona un oggetto di sua proprietà.
Quando finirà tutto questo? Quante vittime ci saranno ancora prima di iniziare a scardinare questa società maschilista egoriferita che considera meno di zero la vita delle donne? Forse ci vorrà un salto generazionale.
Bisognerebbe diventare consapevoli che questa mentalità, prima ancora di concretizzarsi in femminicidio, si traduce in tantissimi gesti di sopraffazione e umiliazione quotidiana subiti dalle donne.
In Italia una donna su tre è stata vittima di violenza..iniziamo a “fare” basta!