di Germanico Patrelli
AVEZZANO – I mercati rionali sono spazi pubblici per eccellenza: luoghi di incontro, punti di scambio ma anche centri di aggregazione. O meglio, così era un tempo. Avete mai visto “Mamma Roma”, dove nonostante la pellicola in bianco e nero si percepivano i colori, gli odori e la frenetica vivacità dei mercati rionali romani? Oggi un film più rappresentativo potrebbe essere invece quello di “Arance e Martello”, dove la lotta contro la chiusura del mercato di Piazza Torlonia è simbolo della situazione di estremo disagio di gran parte degli altri mercati d’Italia.
Sul futuro dei mercati si aprono vari scenari: uno che vorrebbe mantenerne nostalgicamente le logiche di un tempo, un altro che li vede come un modello di vendita e di gestione ormai desueto e giunto al termine, e un terzo che, pur riconoscendone i limiti, immagina un nuovo futuro per questi spazi. Sebbene da varie persone dell’amministrazione e dal sindaco De Angelis sia riconosciuta la necessità di modificare le procedure, di fatto la normativa vigente continua a prefigurare un funzionamento del mercato pressoché immutato, con regole che hanno ben funzionato nei decenni scorsi ma che non tengono conto dei modelli di consumo contemporanei e della rivoluzione avvenuta nel frattempo fuori dalle mura dei mercati con la completa liberalizzazione del settore commerciale in sede fissa.
Ora, la necessità di spostare, anche se solo per sperimentazione, il mercato nella zona nord ha decisamente delle sfaccettature da prendere in considerazione. La prima è quella degli spazi, di cui l’Amministrazione sta provvedendo a modificare la morfologia, come ampiamente dimostrato dalle fotografie che circolano in rete da questa mattina, demolendo i cordoli in cemento realizzati dall’amministrazione Floris sempre con contributi della comunità europea vincolati a questa realizzazione.
La seconda è quella sulla sicurezza, tanto proclamata da questa Amministrazione, con la famigerata circolare Gabrielli, che come ha evidenziato in consiglio Mario Babbo, è stata rivisitata dal Ministero degli Interni con circolare 18/07/18 al fine, sì, di garantire la sicurezza, ma con una adeguata flessibilità proprio per dare spazio di interpretazione nell’applicazione e in fattispecie per eventi come il mercato, teorie rafforzate anche dai consiglieri Verdecchia, e Carpineta. Ma seppur ponessimo il caso che la Gabrielli si volesse applicare nella forma ristretta, abbiamo 2000 residenti nella zona di Piazza Torlonia e per questioni di sicurezza il mercato va spostato in una zona dove la copertura dello stesso ne ha 6000 di residenti, con l’aggiunta di quattro istituti scolastici, oltre al Commissariato della Ps e le Poste Centrali, senza tralasciare il traffico dei Bus urbani e di linee extraurbane, quindi una teoria che non può trovare fondamento. «Partendo dalle motivazioni esposte, in consiglio, viene spontaneo porsi alcuni interrogativi – afferma Babbo- oltre ad avere, a questo punto, una pista ciclabile di serie A e una di serie B».
A riguardo è anche intervenuto il Centro giuridico del Cittadino con Augusto Di Bastiano che dichiara «È inammissibile, che per fare una prova di sole quattro settimane, che potrebbe avere anche esito negativo, pur accogliendo la linea dell’amministrazione, si sperperino i soldi pubblici dei cittadini», e noi aggiungiamo ben 11 mila euro dei contribuenti che saranno impiegati per la sistemazione dei cordoli nella zona nord.
Altra alternativa è il progetto presentato dagli ambulanti studiato a tavolino con l’Ing. Sergio Di Cintio per la sistemazione dei banchi restando a piazza Torlonia, ben strutturato e lasciando le vie di fuga e di ingresso per eventuali soccorsi, di cui faremo un reportage accurato domani con video intervista che illustrerà il progetto presentato, perché volere, a nostro avviso, è potere.
Ora, però, che la pista ciclabile della zona nord sarà di serie B, saremmo curiosi di ricevere e pubblicare tutti gli interventi di quei difensori ad oltranza della ciclabile del centro di Avezzano, che per tutta l’estate hanno ribattuto parola per parola contro ogni critica e dubbio sollevato e aspettiamo di ricevere adesso le stesse critiche relativamente allo smantellamento di un tratto di pista ciclabile della zona nord, partendo dal presupposto che le due piste ciclabili abbiano lo stesso equivalente valore per la città.
Concludiamo con la nota pervenuta dal Dott. Roberto Alfatti Appetiti portavoce del sindaco, che pubblichiamo integralmente: «La pista ciclabile compresa nel tratto destinato a ospitare la sperimentazione del mercato del sabato non sarà assolutamente smantellata. La precisazione appare necessaria alla luce di errate interpretazioni pubblicate online. Si tratta di meri interventi sul cordolo che, allo stato attuale, ostacolerebbe il posizionamento dei mezzi degli ambulanti. Il tutto, è bene specificarlo, sarà effettuato nel rispetto delle norme relative alla delimitazione delle piste ciclabili, che non sarà in alcun modo né circoscritta né tanto meno eliminata e rimarrà pertanto pienamente usufruibile da parte dei cittadini».
La nostra provocazione invece è quella di triplicare il mercato, il mercoledì in piazza Risorgimento già esistente, il sabato a piazza Torlonia già esistente ed il lunedì si potrebbe fare nella zona nord, voi cosa ne pensate?