“Investire sulle potenzialità dei nostri bambini e ragazzi senza puntare di continuo il dito sulle loro fragilità, deve diventare sempre più la formula educativa di famiglie, scuola e istituzioni. E’ in questa direzione che si è mosso il progetto didattico che ha visto protagonisti i piccoli studenti delle classi IV D e IV E della primaria di via Cavour, di Pescara, rispetto al quale rivolgo un grande plauso alle insegnanti ed ai professori dell’Università d’Annunzio Chieti-Pescara, che hanno ieri dedicato una intera giornata agli alunni, tra laboratori di ricerca ed esperienze sensoriali”. E’ quanto afferma la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Abruzzo, Maria Concetta Falivene. Il programma è stato coordinato dalla prof.ssa Valentina Tomassini, delegato della Terza missione del dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze cliniche, insieme con i professori Giorgia Committeri, Andrea Mazzatenta, Carlo Sestieri, Francesca Ferri, Marcella Brunetti, la dott.ssa Annalisa Tosoni, e in collaborazione con le docenti Donata Natale e Ivana Ruggiero della IV D, e Daniela Perna, Antonella Epifani e Claudia Ciferni della IV E.
“Lo scopo è stato quello di far conoscere il mondo con i cinque sensi – spiega Tomassini – cercando di far scoprire come si sia tutti dissimili, con percezioni differenti e dunque con conoscenze del mondo diverse. Dopo le attività con il microscopio rese possibili grazie al supporto del Laboratorio di farmacia, i bambini hanno avuto ingresso nel dipartimento di Neuroscienze nel quale, di particolare rilievo, è risultata la sperimentazione dell’alfabeto degli odori, con anche la partecipazione speciale di un cane molecolare. Dall’olfatto al tatto e alla vista, e ancora dallo spazio al tempo per apprendere come i 5 sensi ci accompagnino per stabilire le coordinate temporali. E’ la prima volta – evidenzia – che organizziamo un programma di questo tipo e, senza timore di smentita, posso affermare come non sia facile trovare una così alta concentrazione di esperienze di expertise da proporre ai piccoli allievi. Un programma pilota che speriamo di poter replicare durante il prossimo anno scolastico”.
“Un test importante – ha ripreso Falivene – che dà un segnale forte: stimolare i punti di forza dei ragazzi e la loro grande energia. Come Garante dei nostri minori osservo troppo spesso l’impegno del mondo degli adulti a cogliere gli aspetti negativi, sociali e comportamentali, senza che d’altro canto si faccia poco o nulla per incoraggiare le loro infinite qualità. Dobbiamo cominciare a cedere rispetto al pensare che, della mente umana, tutto sia spiegabile: non a caso, molte delle condotte che mettiamo sotto accusa hanno motivazioni da noi impenetrabili. Questa esperienza – conclude la Garante – ritengo che debba, parimenti ad altre valide idee formative, diventare un progetto regionale che possa, così, coinvolgere il più alto numero di studenti”.