AVEZZANO – Il periodo che va dalla metà di maggio alla fine dell’estate di questo 2018 è stato contraddistinto da un fenomeno particolare: l’assalto alla dignità, alla integrità, alla tranquillità delle persone!
Voi direte che non ci sono grandi novità in questo: le persone sono sempre state offese!
Ora, intendiamoci: non si parla di migranti, non si parla di stranieri, ma di un’altra cosa!
Uno o più gruppi di persone, composti da circa 3-4 persone, opportunamente organizzate hanno svolto una capillare azione sul nostro territorio, operando l’assalto, premeditato ed organizzato, a persone anziane, tentando di sottrarre loro, con raggiro più o meno violento, denari inducendoli a prelevare per loro i risparmi a mezzo bancomat.
La cosa può sembrare la reiterazione di schemi consueti di azione: “Suo figlio mi ha chiesto di portarle il telefonino che ha comprato e che oggi costa 2.500 € ma se non me lo paga subito poi ci saranno 900 € in più di spesa…”, “Ciao nonno! Sono tuo nipote… papà non voleva comprarmi il nuovo pc, allora l’ho ordinato io con i miei risparmi però per ritirarlo debbo versare 2.000 €… Papà non deve sapere nulla…L’ho fatto arrivare da te: puoi ritirarmelo che poi ti ridò tutto io? Verrà Michele a portartelo…pagalo a lui per favore…”
Sin qui nulla di nuovo, direte voi! In realtà qualcosa di nuovo c’è stato: in almeno due casi un anziano è stato fatto salire in vettura e accompagnato in banca perché prelevasse i risparmi col bancomat… Il caricamento più o meno con la forza, e questo va tenuto presente, non è avvenuto in periferia ma in pieno centro, a Piazza della Repubblica anche con la presenza sul luogo, per altre ragioni, della Polizia locale. Quest’ultimo fatto a dimostrazione dello sprezzo per il rischio di questa gente.
Durante le indagini è emerso, per l’appunto, che questi briganti cercano di raccogliere le più svariate informazioni sugli anziani da colpire, si intrufolano nel loro mondo, carpiscono informazioni che poi cercano di utilizzare per colpire. E’ un metodo subdolo, infido, ignobile per colpire persone che magari, per ragioni particolari, si trovano in uno stato di disagio psicologico. Gli autori? Uomini e donne tra i 30 ed i 40 anni che cercano di apparire il più anonimi possibili. Usano vetture di tipo non appariscente, ad esempio Fiat Punto bianche e VW Golf grigio chiaro. Operano, come detto, in gruppi di 3-4 persone: un autista, due controllori che si alternano al telefonino. Diverso lo schema dell’accesso in casa: “Siamo dell’ENI”, “scusi ha un bicchiere d’acqua”…
Ma veniamo all’azione di dissuasione e di deterrenza territoriale: le Forze di Polizia sembrano poter agire solo a cose fatte e le tanto decantate telecamere distribuite sul territorio, a parte quelle delle banche, sembrano essere scarsamente utili, anche per il malinteso senso della privacy.
Osservando questo fenomeno, che nel periodo di riferimento ha avuto almeno ben 14 casi noti e denunciati, è risultato che il controllo sul territorio sia stato articolato in modo invero creativo: a nord, oltre la ferrovia, sarebbe compito della Polizia di Stato, mentre a sud dei Carabinieri, ma mancano i fondi per autorizzare le pattuglie e, quindi, molto resta sulla carta!
“Sed dum Romae consulitur, Saguntum Expugnatur!”
Sia chiaro: queste persone sono per lo più italiani provenienti dalla Campania stando agli accenti, incensurati o quasi, probabilmente disarmati e con una fitta rete di contatti sul territorio.
Nelle ultime settimane son giunte notizie di blitz operati in varie aree della città, forse, in luogo di questi interventi, per così dire, di massima visibilità, appariscenti dovrebbe essere aumentata l’azione più silenziosa, ma forse più efficace di pattugliamento ed intervento a discrezione, secondo i casi…
gmdp