L’AQUILA – La vicenda del pagamento dei Bolli auto del 2009 e 2010 recapitati a 40.000 abruzzesi per l’importo completo con in più l’aggravio delle spese legali e di mora, richiede una soluzione chiara e immediata.
La prima reazione della Giunta è stata offensiva e scomposta perché Marsilio ha cercato di sottrarsi alle responsabilità – scaricando tutto sull’Agenzia delle Entrate – e dunque legittimando questa assurda richiesta che trattava gli aquilani da evasori.
Non contento, cercò di polemizzare col PD senza sapere, visto che all’epoca era del tutto estraneo all’Abruzzo, che le battaglie condotte da tutte le istituzioni e dall’allora sindaco Cialente, consentirono di affrontare con fierezza il problema della restituzione delle tasse: una sfida difficilissima e complessa in cui furono coinvolti la Regione, i Comuni, le forze sociali, il Governo e la Commissione europea fino alla soluzione definitiva.
Poi, resosi conto della protesta popolare e della responsabilità che gli compete (l’Agenzia delle Entrate svolge il ruolo di semplice esattore su mandato della Regione che essendo l’ente creditore ora pretende la riscossione dei Bolli auto) su pressione dell’opposizione ha cercato di correre ai ripari.
Con grande enfasi mediatica, infatti, un mese fa è stato annunciato dalla Giunta un disegno di legge per la rottamazione delle Cartelle relative ai Bolli auto 2009-2010 nei Comuni del cratere colpiti dal sisma sottolineando (insieme al valore simbolico del provvedimento, approvato il 6 aprile, nel giorno dell’anniversario del sisma) di aver trovato la strada tecnicamente idonea a dare risposta a migliaia di cittadini: con la riduzione del 60% l’importo dovuto è solo del 40% del dovuto.
Una misura analoga a quella che a livello nazionale è stata adottata per la cosiddetta rottamazione delle cartelle e frutto di interlocuzioni con Palazzo Chigi e con il MEF per verificare la legittimità e la linearità del percorso.
Il problema è che, passato un intero mese, molti cittadini sono angustiati dall’assenza di comunicazioni e chiedono insistentemente informazioni utili anche perché le cartelle hanno una scadenza ravvicinata di pagamento.
Per questo chiedo alla Giunta un gesto di rispetto verso gli aquilani portando immediatamente in Consiglio il disegno di legge per dare una risposta concreta a un atto assurdo che ha già prodotto proteste e vergogna in tutta Italia.