CAPISTRELLO – Superstrada del Liri sicura, un sogno vecchio di decenni, ma che qualcuno inizia a coltivare concretamente. Il primo passo, che ci auguriamo sia fonte di citazione per altri amministratori e per altre amministrazioni, enti ed autorità interessante ed in qualche modo coinvolti, lo fa il sindaco di Capistrello che ha deciso di provare a mettere insieme Lazio e Abruzzo per la sicurezza della S.S 690
Come si ricorderà un mese fa proprio due donne di Capistrello, madre e figlia, persero tragicamente la vita in un incidente frontale alla galleria fra Avezzano e Capistrello. Ultimo episodio di una lista nera che speriamo di non dover mai aggiornare.
A Capistrello, quindi, lunedì 1 ottobre, alle 17, al ristorante “La Villetta”, si terrà una tavola rotonda con Prefetto, Anas, rappresentanti istituzionali e forze di polizia delle due regioni. Al centro del dibattito il problema della sicurezza e dell’inadeguatezza della ex superstrada del Liri che ha inizio ad Avezzano e si snoda verso il Lazio. L’importante iniziativa, di cui si è fatto promotore il sindaco di Capistrello insieme al sindaco di Sora (coordinatore per la regione Lazio), segue l’ennesimo incidente di cui è stata teatro la suddetta strada: quello in cui hanno perso la vita Nicolina Palleschi e sua figlia, Martina Bucci. Un tragico accadimento che ha riproposto la necessità di analizzare e trovare, al più presto, soluzioni condivise per evitare che simili disgrazie non si ripetano più.
«Quello che ha portato alla morte delle nostre concittadine – spiega Ciciotti – è solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti che si verificano lungo l’arteria, una delle più transitate del centro Italia. Purtroppo l’inadeguatezza della strada, legata al crescente volume di traffico, al tracciato tortuoso di montagna e alle limitate tratte idonee al sorpasso, espongono gli automobilisti all’imprudenza ed alla violazione del codice della strada. Tutto ciò impone una doverosa e urgente valutazione del fenomeno da parte di tutti i comuni attraversati dall’importante arteria, in particolare delle province dell’Aquila e Frosinone, delle rispettive Prefetture, della Regione Abruzzo e Lazio, oltre alle forze dell’ordine, al fine di trovare soluzioni condivise per evitare il ripetersi di spiacevoli situazioni».