Il 14 febbraio, la Ferrari ha svelato ufficialmente al mondo la sua nuova monoposto per la stagione di F1 2023, chiamata appunto SF23, derivata direttamente dalla F1-75 dell’anno precedente. Da quest’ultima, infatti, la nuova nata condivide parte della filosofia aerodinamica e telaistica nonché il motore 066 che ha fatto tanto penare nella seconda parte della stagione 2022 in termini di affidabilità. Era nato tutto bene ma con peccati di gioventù, che alla lunga hanno fatto la differenza nei confronti delle scuderie concorrenti. Ma ora per la nuova Freccia Rossa sono stati “aggiustati” quei difetti di prima istanza ai quali sono state accorpate altre soluzioni per dare vita ad una monoposto da titolo mondiale; quel titolo che a Maranello manca ormai da 16 anni.
La nuova gestione “Vasseur”, infatti sembra determinata a raggiungere l’obbiettivo con forza e ostinazione cercando replicare la gestione Todt dei primi anni 2000.
Ma andiamo ad analizzare alcuni aspetti del nuovo bolide Rosso del 2023.
Partendo dall’anteriore non si scorgono grosse differenze con la precedente vettura; solo un muso leggermente più stretto e un profilo d’ala raccordato in maniera differente rispetto alla F1-75; la sospensione conserva il sistema push-rod con una geometria ridisegnata per l’aerodinamica.
Dove iniziano le vere differenze è nella parte centrale.
Pur riprendendo e conservando il disegno delle caratteristiche “pance scavate”, queste si presentano verticalmente più strette, più larghe verso l’esterno e posizionate più in alto per fare posto all’inserimento del cono antintrusione.
Ma la vera novità sta nella presenza di piccole aperture presenti ai lati del pilota che convogliano l’aria verso la zona “coca cola” della vettura. Ciò potrebbe rappresentare uno dei jolly vincenti della nuova nata, in quanto la loro forma e posizionamento suggerisce la presenza di una sorta di S-duct, per il quale, l’aria potrebbe essere prelevata nella parte inferiore della vettura, immessa all’interno del canale, e successivamente espulsa come flusso laminare verso la zona appunto coca cola.
Quest’ ultima è stata appositamente ridisegnata anche in virtù della nuova trasmissione più stretta e compatta. Le sue ridotte dimensioni, infatti, hanno consentito di riprogettare l’intera sospensione posteriore che, pur mantenendo lo schema pull-rod, propone punti di attacco diversi e bracci multi-link rivisti.
Altro asso nella manica per la monoposto dovrebbe essere rappresentato dal propulsore rivisto e potenziato per eliminare i difetti di affidabilità del precedente. Voci di corridoio, infatti, affermano che la nuova unità potrebbe avere una potenza maggiore di 30 CV rispetto a quella del 2022, senza avere quella mappatura conservativa che aveva caratterizzato la precedente versione per motivi di affidabilità.
Cosa accadrà quest’anno?
Gli ingredienti per vincere ci sono tutti; la creatura progettata, da Enrico Gualtieri ed Enrico Cardile e la loro equipe sarà data in mano al neo-arrivato Frédéric Vasseur, nuovo Team Principal, e Leclerc e Sainz quali alfieri da “combattimento”.
Il primo appuntamento sarà in Bahrain il 5 marzo alle ore 16,00.
Restate sintonizzati.